ROMA – Al via con Piazza Grande la corsa alle primarie Pd per il candidato alla segreteria nazionale Nicola Zingaretti, governatore del Lazio che parla della necessità di salvare l’Italia dal governo pentaleghista. Con lui in piazza ci saranno anche il competitor Matteo Richetti e il segretario Maurizio Martina.
Intanto mentre l’altro aspirante segretario Francesco Boccia torna a dire che il Pd deve chiedere scusa agli italiani.
Dario Nardella, renziano di ferro, parla dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti come miglior candidato a contendersi la leadership del partito con gli altri.
Piazza Grande, il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo
Questo lo slogan della kermesse che si apre con l’arrivo di Zingaretti all’Ex dogana di Roma e che precede di una pochi giorni la Leopolda di Matteo Renzi. “Io credo che noi dobbiamo offrire all’Italia una nuova speranza – dice Zingaretti – perché chi ha vinto le elezioni il 4 marzo ha iniziato a tradire la fiducia. Volevano un Paese con meno povertà e più giustizia e in pochi giorni stanno distruggendo le speranze di vita di tantissimi italiani, colpendo e massacrando soprattutto le giovani generazioni. Quindi, sarà un cammino lungo perché non sarà facile, ma bisogna combattere perché ce lo chiede questo Paese per costruire un’altra speranza e salvare l’Italia”.
Richetti e Martina in piazza
Ad annunciare la propria presenza alla manifestazione tra oggi e domani ci sono due competitor di Zingaretti, Richetti e Martina. Il primo ha lanciato ufficialmente la propria candidatura a segretario, il secondo che ancora non ha sciolto il nodo. “Buon lavoro a Nicola Zingaretti e a tutti i protagonisti di Piazza Grande – scrive su twitter il primo – domenica faccio un salto anch’io. Nel frattempo torno al Sud, nella bella Italia, in Provincia di Salerno, per Harambee Eboli, per costruire e dare voce a nuove comunità”. Martina sarà in piazza oggi così come sarà presente alla Leopolda di Renzi.
Minniti candidato?
Ad aggiungersi al corposo numero di candidati alla segreteria potrebbe esserci Minniti.
L’ex ministro è spinto a lanciarsi nell’arenza dai renziani che, al momento, non hanno altri candidati da proporre. “E’ l’unica figura che può mettere a nudo l’inaffidabilità di Salvini e del suo governo – è il pensiero del sindaco di Firenze Nardella – proprio perchè ha dimostrato che argomenti come la legalità e l’immigrazione possono essere affrontati seriamente e con più efficacia anche dalla sinistra”.
“E se sciogliesse la riserva – ha ggiunto il primo cittadino – formalizzando la sua corsa alle primarie per la segreteria del Pd non sarebbe un candidato solitario perchè ha con sè tanti amministratori e perchè è con lui ministro che i Sindaci hanno messo in campo le migliori esperienze di accoglienza e legalità”.
Ma assicura “solo chi non conosce Minniti o chi è in malafede può pensare che sia una operazione renziana perché un confronto tra candidati, se si parla di contenuti e di valori, non è affatto un problema. Anzi”.
L’attacco di Boccia
“Un disastro storico: mai il Pd era sceso al 18%” sostiene chiedendo al partito di chiedere scusa ai cittadini. Poi in riferimento al congresso aggiunge che “Più numerosi sono i candidati al congresso e più facile sarà evitare la rimozione della sconfitta. Serve un confronto vero. Sarà dura, ma la partita è solo all’inizio – la stoccata – Dobbiamo fare i conti con la storia di questi anni”.