Milano, 31 ago. (LaPresse) – “Nuovi segnali di incertezza arrivano dal fronte economico. La crescita del Pil continua a rallentare, segnando nel secondo trimestre una variazione di appena lo 0,2%, la metà della media europea (+0,4%). L’occupazione, pur aumentando su base annuale, a luglio segna una flessione sul mese precedente da non sottovalutare. Dunque le esportazioni rallentano e anche i consumi rimangono in uno stato di catatonia”. Così Confesercenti commenta i dati Istat diffusi oggi su occupazione, prezzi e prodotto interno lordo.
prosegue Confesercenti
“L’incremento dell’inflazione segnato ad agosto è dovuto infatti soprattutto a fattori stagionali ed esterni, più che ad un rafforzamento della domanda interna. A pesare sul rialzo dei prezzi, sono in particolare i prezzi degli energetici non regolamentati e quelli dei servizi di trasporto. Sul cui aumento bisogna vigliare, visto che crea un problema di competitività al nostro turismo”. “Complessivamente – conclude l’associazione -, sono dati che mostrano un Paese debilitato, che ha bisogno di una potente cura ricostituente. A questo punto, le speranze di cittadini e imprese sono riposte nella prossima Legge di Bilancio: servono politiche mirate a crescita e sviluppo, lavoro e imprese. Soprattutto, si attende una riforma fiscale degna di questo nome, volta a ridurre il livello di prelievo e il numero degli adempimenti che gravano sui contribuenti. Un alleggerimento che deve essere il trampolino di lancio decisivo per liberare la capacità di spesa delle famiglie e riavviare il motore dei consumi, responsabili di circa il 60% del nostro Pil”.