ROMA – Il dato era atteso, ma non così negativo: l’Istat certifica un calo del Pil dello 0,2% nel quarto trimestre 2018, dopo lo 0,1% del terzo trimestre. E’ il risultato peggiore degli ultimi cinque anni, che getta il paese nella ‘recessione tecnica’. “A gennaio avremo un rallentamento ancora superiore rispetto al quarto trimestre dato al rallentamento della Germania – avverte il leader degli industriali Vincenzo Boccia – Bisogna reagire quanto prima”.
Le critiche del Pd al governo giallo-verde
Le opposizioni attaccano, il governo rimbalza la responsabilità sul Pd, al comando prima dei gialloverdi, i dem replicano chiedendo che relazioni subito in Parlamento. “Sono sempre disponibile”, assicura il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Il ‘boom economico’ annunciato dal vicepremier Luigi Di Maio si scontra, per ora, con i numeri certificati dall’Istat. E sebbene il premier avesse prudentemente preparato tutti all’accaduto, anticipando il dato negativo sul Pil, la giornata non è meno difficile dal governo che cerca di compattarsi su una linea precisa: è colpa di chi è venuto prima, la manovra non ha ancora avuto modo di dispiegare i suoi effetti, non serviranno manovre correttive e anzi la crescita arriverà nella seconda metà dell’anno.
Pil, il premier Conte e il ministro Tria rassicurano
“Nessuna preoccupazione”, assicura Conte a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Cattolica. Insomma, “è una contrazione che era nell’aria, gli analisti la pronosticavano ed è legata a fattori esterni alla nostra economia”, spiega. Anche per il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, “la fase di recessione tecnica riflette l’impatto sul manifatturiero italiano del forte rallentamento del commercio internazionale e della produzione industriale tedesca”, ma “questi dati non stanno intaccando il recupero di fiducia dei mercati finanziari nel debito italiano”. La risposta “non può che essere quella di accelerare il programma di investimenti pubblici previsti dal Governo e le altre misure contenute nella legge di bilancio”.
Nessuna manovra bis in cantiere
L’antidoto, per il governo, già c’è ed è contenuto nella manovra da poco approvata. Ecco perché “non temo un pressing dell’Ue per una seconda manovra”, spiega Conte. Ne è convinto anche Di Maio: “il 2019 è il primo anno in cui avranno effetti le misure messe in legge di Bilancio. Non credo che ci sarà bisogno di correggere le stime nonostante siamo in una congiuntura economica difficile, io credo che aiutando le fasce più deboli, le imprese, i pensionati e coloro che cercano lavoro noi permetteremo un aumento della domanda interna”, è la ricetta proposta.
Il Pd teme lo spettro della recessione economica
Ma mentre si moltiplicano gli attacchi, soprattutto dal Pd, tocca al vicepremier respingerli: “chi stava al governo prima di noi ci ha mentito e non ci ha mai portato fuori dalla crisi”, lamenta spiegando che “la produzione industriale è in difficoltà perché chi ci governava l’ha resa dipendente dalle esportazioni e non dalla domanda interna”, ha aggiunto. “Noi – rivendica – invece abbiamo agito subito sull’occupazione e infatti il dato è positivo, dal primo gennaio abbiamo dato un nuovo corso economico all’Italia per portare fuori questo Paese dalla crisi”.
Le critiche di Renzi e la replica di Salvini
Gli risponde Matteo Renzi: “E’ la tragedia disperata di un uomo ridicolo. Con noi ci sono stati 14 trimestri di crescita, con loro immediatamente tutto si è bloccato. Per forza! Hanno cambiato le regole del lavoro, hanno creato sfiducia, hanno bloccato gli investimenti. Allora, non facciamo polemiche: l’Italia sta andando a sbattere, fermiamoci”. Taglia corto Matteo Salvini: “Non mi interessa di chi sia la colpa, gli effetti della Manovra si vedranno nei prossimi mesi. Escludo comunque manovre correttive, se ce ne saranno, saranno per ridurre le tasse”.
(LaPresse/di Antonella Scutiero)