Tav, attesa per Salvini a Chiomonte. Toninelli: “Se la faremo sarà per il bene degli italiani”

Conte sa bene che il temporeggiare sugli esiti dell'analisi costi-benefici sta iniziando a insospettire non solo le opposizioni

Foto Marco Alpozzi - LaPresse

TORINO – Stretto tra la prova di forza leghista, con Matteo Salvini in visita al cantiere Tav di Chiomonte “per dimostrare che i lavori proseguono”, e il ‘no’ reiterato del Movimento 5 Stelle all’opera, il premier Giuseppe Conte si trova ancora una volta nel ruolo del mediatore. “Tra poco pubblicheremo i dati e renderemo pubbliche le nostre decisioni”, annuncia il presidente del Consiglio, seguito dal ministro Danilo Toninelli, che ricorda prima gli incontri con Francia e Unione europea e poi apre. “Se decideremo di farla è perché farà bene agli italiani”.

Tensioni tra Di Maio e Salvini, il premier Conte fa da mediatore

Conte sa bene che il temporeggiare sugli esiti dell’analisi costi-benefici sta iniziando a insospettire non solo le opposizioni, che accusano il governo di star prendendo tempo per arrivare a dopo le Europee. La stessa Lega richiama al contratto di governo dove si parla di un “aggiornamento” della Torino-Lione, non di un blocco dei lavori.

Tav, la realizzazione della Torino-Lione è ancora in stallo

“Non ho visto lo studio ma la Tav si può anche aggiornare… non è detto si debba continuare nello stesso modo ma io resto convinto che l’Italia non può rimanere isolata”. Sono le parole del vicepremier Salvini che venerdì 1 febbraio sarà in Valsusa a visitare il cantiere di Chiomonte. Ufficialmente, “per portare solidarietà alle forze dell’ordine” che da anni difendono gli operai dalle azioni del Movimento No Tav (sono attese nuove proteste degli antagonisti).

Salvini è atteso a Chiomonte

Ufficiosamente, per dimostrare all’alleato 5 Stelle “che il cantiere esiste”. Scelta opposta quella dell’altro vicepremier Luigi Di Maio, che ammette differenze di vedute sulla Tav con la Lega. Ma conferma che a Chiomonte non ci andrà “perché è un cantiere che non è mai partito”.

In realtà, il tentativo della Lega è comunque quello di non cedere, tentando di trovare una sintesi con i pentastellati e promuovendo la possibilità di rivedere, con un taglio dei costi, la Torino-Lione senza però chiudere completamente le porte alla realizzazione dell’opera.

Il fronte comune sulla mozione

Una sorta di ‘cedimento’ delle parti è testimoniata dall’intesa che M5s e Lega, secondi fonti parlamentari, avrebbero trovato sulla mozione comune da presentare alla Camera. La convergenza si sarebbe trovata sulla necessità di aspettare l’analisi costi-benefici a fronte di una valutazione di eventuali cambiamenti riguardo alla realizzazione dell’opera.

Le critiche del Pd

Ma il Pd intanto annuncia che presenterà un esposto alla Corte dei Conti “per verificare se lo stop alle gare della Torino-Lione configuri un danno erariale”, come spiegato dal capogruppo alla Camera Graziano Delrio che denuncia: “Il ministro Toninelli non ci consente di ascoltare Ponti, su costi e benefici della Tav. Peccato che la settimana scorsa Ponti abbia incontrato il gruppo dei 5 Stelle”. Il titolare delle Infrastrutture interviene negando il ‘bavaglio’ sul professore che guida la Commissione incaricata di stilare la costi-benefici.

(LaPresse/di Valentina Innocente)

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