ROMA – Se ne è andato ieri sera Pino Caruso, all’età di 84 anni. Era nato a Palermo il 12 ottobre 1934. L’artista si è spento nella sua casa di Roma dopo una lunga malattia. Grande protagonista in teatro ma anche al cinema e in tv. Si può dire che sia stato pioniere della comicità palermitana assieme a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e Lando Buzzanca.
L’inizio in teatro a Palermo e poi il successo
Debutta nel 1957 al Piccolo Teatro di Palermo con un piccolo ruolo in un’opera di Pirandello, poi si esibisce nei teatri di tutta la Sicilia. A metà degli anni Sessanta la svolta con il trasferimento a Roma, dove passa al cabaret facendo parte del ‘Bagaglino’. Quindi viene scritturato dalla Rai per alcune trasmissioni, nelle quali non rinuncerà mai a portare un po’ di dialetto siciliano in tv. Nel 1977 la Rai gli dedica uno speciale dal titolo “Caruso al cabaret”. Nel 1979 al fianco di Ornella Vanoni con “Due di noi” poi nell’81 con Milva in “Palcoscenico”, regia di Antonello Falqui e l’anno dopo, 1982, fu il mattatore di “Che si beve stasera?”, su RaiDue.
Le collaborazioni
Nella sua lunga carriera Caruso ha collaborato, oltre che con registi di primo piano come Pingitore e Falqui, anche con grandi artisti come Ornella Vanoni, Milva, Renzo Arbore, Oreste Lionello, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Luciano Salce, Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Claudia Mori. E partecipa a show come Canzonissima, Teatro 10, Portobello, Fantastico e Domenica In.
Le ultime esperienze
A partire dal 2002 è tra i protagonisti della fiction “Carabinieri” per due stagioni, interpretando il maresciallo Giuseppe Capello. Interpreta inoltre il mafioso nel film tv “L’onore e il rispetto”, nonché il prete nel film “La matassa” di Ficarra e Picone.
Il cordoglio del sindaco di Palermo Leoluca Orlando
Un attore fortemente legato alla sua Palermo. Così commenta la notizia il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando: “Ciao Pino. Lasci in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averti conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada. Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia”. Proprio Orlando, negli anni Novanta, chiamò Caruso per rilanciare la cultura in città. Dal 1995 al 1997, infatti, Caruso progetta e dirige “Palermo di scena”, una manifestazione d’arte e spettacoli. In tale occasione Caruso rinnova il tradizionale “Festino”, una manifestazione a ridosso delle celebrazioni liturgiche del giorno dopo, trasformandolo in rappresentazione teatrale, itinerante, a tutti gli effetti. Nel 2001, il commissario straordinario Ettore Serio richiama Caruso a ripeterne l’esperienza.