MILANO – Nonostante i primi nove mesi del 2019 siano stati caratterizzati a livello globale dalla debolezza del mercato auto, che si è protratta nel terzo trimestre anche oltre le attese, Pirelli ha registrato una crescita del 2,8% dei ricavi, che sono saliti oltre quota 4 miliardi di euro.
I ricavi del gruppo Pirelli
In progresso anche l’utile netto delle attività in funzionamento, che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno guadagna il 2% a 385,7 milioni di euro. Mentre a calare è l’Ebit adjusted, che scende a 685 milioni dai precedenti 700,1 milioni con un pargine del 17% (era al 17,8% il 30 settembre 2018). Anche per maggiori costi di instaurazione della capacità standard legati a una minore produzione per ridurre le scorte. Migliora infine di 349,6 milioni di euro il flusso di cassa netto ante dividendi e operazioni straordinarie, che si porta a -611,5 milioni.
Ricavi fissati a 5,3 miliardi
Guardando ai prossimi mesi, il gruppo degli pneumatici si attende per l’intero 2019 ricavi per almeno 5,3 miliardi. Cifra che si posiziona sul limite alto della forchetta tra il +1,5 e il +2,5% indicata in precedenza. Confermati invece gli investimenti sull’anno per circa 380 milioni di euro. Così come l’incidenza dell’high value sui ricavi, che dovrebbe attestarsi al 67% rispetto al 64% del 2018. Slitta infine la presentazione delle linee guida del nuovo Piano Industriale 2020-2022, inizialmente fissata per l’11 dicembre 2019. E ora prevista entro il primo trimestre del prossimo anno.
Il modello di business
Tenuto presente che lo scenario di riferimento si sta delineando più sfidante rispetto a quanto previsto nei mesi scorsi, informa una nota dell’azienda, Pirelli ritiene opportuno rafforzare significativamente il piano di riduzione del break-even già a partire dal 2020. Il rafforzamento del modello di business, è già stato anticipato, si baserà su quattro pilastri. Riduzione significativa della base costi e del break-even point, appunto, consolidamento della leadership tecnologica e di innovazione, approccio selettivo sulla crescita dell’High Value e contenimento degli Investimenti, in particolare quelli destinati all’aumento di capacità produttiva.
(LaPresse)