NAPOLI – Il governatore Vincenzo De Luca non può nascondersi dietro le politiche nazionali per giustificare la situazione della sanità campana. Lo dichiara a “Cronache” il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alfonso Piscitelli, componente della commissione Sanità.
De Luca attacca la Meloni sulla sanità e paventa chiusure dei posti di pronto soccorso. La ritenete un’ipotesi concreta o sono solo spauracchi?
De Luca chiuderà i presìdi più piccoli per rafforzare i più grandi, questo mi sembra un dato di fatto. Il problema è che se chiudi un punto di emergenza, chi affluiva in quegli ospedali andrà a riempire quelli rimasti ad assicurare il pronto soccorso. La situazione del personale sanitario è quella che è, se ne fa un dato nazionale ma la politica della Regione in questo campo non c’è. Mi rendo conto che tanti dipendenti stanno andando in pensione, ma da 7-8 anni De Luca dovrebbe provvedere alla programmazione sanitaria e non può scoprire solo adesso che il personale è ridotto: avrebbe dovuto correre ai ripari prima.
La scadenza delle elezioni comunali del 2023 si avvicina e in Campania si vota in centri importanti come Torre del Greco e Marcianise. Come vanno delineate, secondo lei, le alleanze del centrodestra?
Se l’alleanza è coesa a livello nazionale, non dobbiamo distaccarci da questa linea sui territori. Abbiamo le potenzialità per fare bene in tutte le elezioni, bisogna sedersi e decidere come fare: non si può arrivare troppo in là. C’è da fare un lavoro ed è il momento di stringere su centri come Maddaloni, San Felice a Cancello e Marcianise. Il tavolo del centrodestra si sta riunendo e bisogna capire dove e con chi si vuole andare: si decida una volta per tutte.
I consiglieri regionali Stefano Caldoro e Massimo Grimaldi sono considerati in entrata in Fdi. Non teme che ingressi di questo genere possano creare problemi per l’esigenza di dare visibilità a tutti?
Per quanto mi riguarda, quando sono entrato in Fdi forse avrei potuto porre lo stesso problema. Ovvio che intendevo entrare sulla base dei princìpi e dei comportamenti che mi avvicinavano a questo partito. Adesso Fratelli d’Italia è forza di governo, non è più al 3-4%, ed è ovvio che ci siano molte persone che bussano. Fermo restando che la selezione la decide il livello romano, la questione dei nuovi ingressi non mi disturba e non mi preoccupa: se pensi alle tue posizioni personali, vuole dire che non puoi far parte di una squadra e di un partito. Bisogna far bene anche con chi proviene da esperienze precedenti. Il momento del confronto e della competizione politica è importante perché il partito si arricchisca e possa lavorare in vista delle elezioni.
Nella seduta di consiglio regionale incentrata sul bilancio di previsione vi siete astenuti sul fondo “Durante noi-Dopo di noi”, per le persone con disabilità rimaste prive del supporto familiare, e avete votato contro i fondi per il cinema. Come mai?
Anzitutto va ricordato che abbiamo votato contro il bilancio nel suo complesso e contro le “mancette” varie che conteneva. Sul “Dopo di noi” ci siamo astenuti perché prevede lo stanziamento di 200mila euro, una cifra ridicola, prevista tanto per fare titolo. Se si vogliono affrontare questi argomenti bisogna farlo in modo serio. Durante i lavori un consigliere di maggioranza si è alzato e ha rivendicato 50mila euro per fornire parrucche ai malati oncologici: abbiamo il massimo rispetto per chi soffre, ma un bilancio regionale dovrebbe occuparsi di una visione politica. Non abbiamo neppure una verifica fatta ad hoc sui fondi del Piano di ripresa e poi in aula parliamo di cose minime: è avvilente.
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