Clima killer, il 2022 è l’anno nero

© lapresse - Salvatore Laporta

NAPOLI (Giuseppe Stanga) – Il 2022 è stato un anno nero per il clima, segnato da un’accelerazione degli eventi meteo che hanno provocato tanti danni e vittime. Alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate non risparmiano ormai nessun Paese sul Pianeta. E a pagarne lo scotto è anche l’Italia, segnata quest’anno da più caldo e siccità, come ben raccontano i dati di bilancio dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, e sintetizzati nella mappa del rischio climatico. Nel 2022 la Penisola ha registrato un incremento del +55% di casi rispetto al 2021, parliamo di 310 fenomeni meteo-idrogeologici che quest’anno hanno provocato impatti e danni da nord a sud e causato ben 29 morti. Nello specifico si sono verificati 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico. Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture. Nel 2022 sono aumentati, rispetto allo scorso anno, i danni da siccità, che passano da 6 nel 2021 a 28 nel 2022 (+367%), quelli provocati da grandinate da 14 nel 2021 a 29 nel 2022 (+107%), i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, che passano da 46 nel 2021 a 81 nel 2022 (+76%), e allagamenti e alluvioni, da 88 nel 2021 a 104 nel 2022 (+19%).

Da Nord a Sud
A livello territoriale, quest’anno il nord della Penisola è stata l’area più colpita, seguita dal sud e dal centro. A livello regionale, la Lombardia è la regione che registra più casi, ben 37, seguita dal Lazio e dalla Sicilia, con rispettivamente 33 e 31. Rilevanti anche i casi registrati in Toscana, 25, Campania, 23, Emilia-Romagna, 22, e Piemonte, 20, Veneto, 19, Puglia, 18. Tra le province, quella di Roma risulta quella più colpita con 23 eventi meteo-idro, seguita da Salerno con 11, Trapani con 9, Trento, Venezia, Genova e Messina con 8 casi. Tra le città, Roma (13) e Palermo (4).

Siccità
In questo anno nero per il clima l’Italia, soprattutto il centro nord, è stata colpita da un lungo periodo di siccità. Secondo i dati di Isac-Cnr, nei primi sette mesi dell’anno le piogge sono diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Cruciale la prima parte dell’anno con cinque mesi consecutivi gravemente siccitosi, e un’anomalia, da gennaio a giugno, pari a – 44% di piogge, equivalente a circa 35 miliardi di metri cubi di acqua in meno del normale. In crescente difficoltà i fiumi, come il Po che al Ponte della Becca (PV) risultava con un livello idrometrico di -3 metri, e i grandi laghi con percentuali di riempimento dal 15% dell’Iseo, al 18% di quello di Como fino al 24% del Maggiore.

Ondata di calore
Nel 2022 in Italia si sono registrate temperature eccezionali già da maggio con punte di 36,1°C a Firenze, 35,6°C a Grosseto, 34°C a Pisa e 32,8°C a Genova. Ma anche a Ustica con 33,4°C e Torino con 29,2°C. Il mese di giugno ha visto un’anomalia della temperatura media di +3,3°C se consideriamo l’Italia nel suo insieme, con punte di 41,2°C a Guidonia Montecelio (RM), 40°C a Prato, Firenze, Viterbo e Roma. A luglio record per le città lombarde: a Brescia e Cremona si sono registrati 39,5°C, a Pavia 38,9°C e a Milano 38,5°C. Ad agosto i termometri hanno segnato tra i 40 e i 45°C a Palermo, Catania e Reggio Calabria, mentre a Bari si è arrivati a 39°C. Questi livelli di caldo eccezionale, prolungati per settimane e mesi in gran parte del Paese, hanno portato a gravi conseguenze sulla salute umana. Stando ai dati di Ministero della Salute e Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, il 36% in tutte le aree del Paese, ma in particolare Torino (+70%), Campobasso (+69%), poi Bari (+60%), Bolzano (+59%), Milano e Genova (+49%), Viterbo (+48%), Firenze (+43%), Catania (+42%).

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