BOLOGNA – “Che vadano più risorse al Sud per me è giusto ed era inevitabile, perché un grande Paese ha bisogno di non andare a due, tre, quattro o cinque velocità diverse. Certo, il Nord è oggi la parte più produttiva, che ha bisogno anche lei di saper correre sempre più velocemente perché può trainare la ripresa (come abbiamo visto, non a caso, Emilia-Romagna e Veneto sono le prime regioni per crescita nell’ultimo anno e noi da sei anni i primi), ma in un’idea solidale: io da presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome mi sono battuto perché al Sud venissero riconosciute più risorse, poi, a tutte le regioni (sud, centro e nord) va detto che dobbiamo essere bravi a fare i compiti a casa nostra”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine dell’evento dedicato a Guido Fanti, questa mattina, parlando del Piano nazionale di ripresa e resilienza e della distribuzione dei fondi nel Paese. “Se ti mettono a disposizione tante più risorse di prima (e nella programmazione settennale 2021-2027, che è in aggiunta al Pnrr) tocca a noi dimostrare, e noi come regione da tanti anni lo facciamo, di saperle spendere bene, fino all’ultimo euro”, ha aggiunto Bonaccini. “Sarebbe utile un meccanismo di compensazione, non so se sia possibile, che laddove le risorse assegnate non vengano spese, potessero essere messe a disposizione di quelli che, magari, hanno progetti pronti e sono capaci di farlo, in nome di un interesse dell’Italia, non solo territoriale”.
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Pnrr, Bonaccini: “Inevitabile più risorse al sud”
"Che vadano più risorse al Sud per me è giusto ed era inevitabile, perché un grande Paese ha bisogno di non andare a due, tre, quattro o cinque velocità diverse".