ROMA (alfredo stella) – Le elezioni del 4 marzo hanno segnato in maniera inconfutabile un fatto: la scomparsa dello scudocrociato. Il simbolo che ha accompagnato la Dc e negli ultimi anni l’Udc, ha avuto sempre minore richiamo elettorale in una competizione che ha visto esordire tra i votanti i ragazzi nati nel 2000. È così che quel lembo moderato di una coperta per gran parte “movimentista” ha finito per ottenere meno di mezzo milioni di voti: 1,3% alla Camera, 1,2 al Senato. “Credevamo fossero di più ma i nostri collegi sono prevalentemente al sud dove i Cinque stelle hanno avuto uno straordinario successo – ha detto Lorenzo Cesa – Nessun eletto nei collegi plurinominali, passo però in otto nei collegi uninominali. Ben poco è rimasto anche di Ncd, la formazione centrista fondata da Angelino Alfano all’indomani della scissione da Silvio Berlusconi. Beatrice Lorenzin ha portato con la neonata Civica popolare parte di quel mondo nel centrosinistra: il cartello ha però raccolto meno di 200mila voti, pari allo 0,6%. Consensi che, in virtù del meccanismo della legge elettorale, andranno dispersi. La ministra, invece, è stata eletta nel collegio uninominale di Modena, sostenuta dai voti di tutta la coalizione. «Abbiamo piantato il seme di una nuova forza moderata contro estremisti e improvvisatori», è stato il suo commento. Difficilmente, però, se ne vedranno i frutti.