Pompeo a Berlino attacca Cina e Russia. Von der Leyen difende la Nato

Alla vigilia del trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo parla nella capitale tedesca a fianco della cancelliera Angela Merkel e invita gli alleati occidentali a difendere le libertà "così difficilmente conquistate".

(Photo by John MACDOUGALL / AFP)

MILANO – Alla vigilia del trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo parla nella capitale tedesca a fianco della cancelliera Angela Merkel e invita gli alleati occidentali a difendere le libertà “così difficilmente conquistate”. Sottolineando che “non possiamo mai dare le cose per scontate”, lo statunitense ha detto anche che la 70enne Nato “corre il rischio di diventare obsoleta”, se non saprà adeguarsi alle nuove sfide. Una risposta al presidente francese Emmanuel Macron, che ha criticato l’Alleanza descrivendola come “cerebralmente morta” (avendo già scatenato la dura reazione della cancelliera Merkel). Di diverso tono la risposta, ore dopo ma sempre alle celebrazioni a Berlino, le dichiarazioni della presidente designata della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Nonostante tutte le polemiche delle ultime settimane, penso che la Nato si sia dimostrata importante come schermo protettivo per la libertà”. Ha inoltre descritto la Nato come “la più forte alleanza di difesa al mondo”, un modello unico, sottolineando che “i nuovi entrati” lo sanno bene.

Il discorso

Per Pompeo, che parlava a pochi metri da dove un tempo correva il Muro a pochi passi dalla Porta di Brandeburgo, bisogna affrontare le minacce di Cina, Russia e Iran. Usa e alleati, ha detto, devono “difendere ciò che hanno così faticosamente conquistato nel 1989”, “ammettendo che siamo in una competizione di valori con nazioni non libere”. Mentre la Germania si preparava a commemorare l’anniversario, Pompeo ha enfatizzato alcune ombre sulla relazione odierna tra Washington e Berlino affermando che difendere la democrazia liberale voglia dire anche evitare “che le forniture energetiche dell’Europa dipendano dai capricci di Putin”, con il gasdotto Nord Stream 2 tra Russia e Germania. Merkel più volte ha definito quel progetto una questione privata. Anche per Von der Leyen la Russia costituisce una minaccia: “Sta usando la violenza per spostare confini stabiliti in Europa, tentando di riempire ogni vuoto che gli Usa hanno lasciato”. Ha aggiunto: “Il soft power non basta più, se noi europei vogliamo affermarci nel mondo dobbiamo anche imparare il linguaggio del potere”, che include “farsi i muscoli, invece di appoggiarsi su altri sulle politiche di sicurezza”.

L’avvertimento

Poi lo statunitense ha messo in guardia dalle “compagnie cinesi, intenzionate a costruire le reti 5G”, dopo che Berlino non ha escluso il gigante della tecnologia Huawei dall’infrastruttura di futura generazione, annunciando “alti standard” di sicurezza. Il marchio è leader nella tecnologia, ma Usa e altrihanno messo in guardia sulla sua vicinanza con Pechino. In un paragone con la parte orientale del muro nel 1989, Pompeo ha detto che oggi “le persone che amano la libertà” stanno manifestando nel mondo, anche nella metropoli di Honk Kong controllata da Pechino. E ha sottolineato che Washington si aspetta che la Cina rispetti “l’impegno” del “un Paese, due sistemi”, che ha permesso all’hub finanziario di avere maggiori libertà rispetto alla Cina continentale. Dal Libano all’Iraq, ha detto Pompeo, “dobbiamo sostenere queste persone, dovunque possiamo farlo”. Pompeo ha intrapreso il suo breve tour in Europa con l’intenzione di puntellare le relazioni con gli Usa, logorate dalle dispute commerciali e dalla discordia sulle crisi geopolitiche e sulla spesa militare.

LaPresse

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