GENOVA – Si è dimesso Bruno Santoro, componente della commissione ispettiva del Mit per il crollo di Genova. Lo hanno comunicato dal Ministero “ringraziandolo per la sensibilità e la professionalità dimostrate, precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. Santoro non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi“, hanno fatto sapere dal dicastero di Porta Pia. Il dirigente è indagato dalla Procura per crollo di agosto ed ha avuto incarichi dai precedenti governi nazionali.
Il via libera ai sensori
Intanto è arrivato il via libera della Procura a partire con le operazioni di installazione dei sensori per il monitoraggio dei due tronconi di ponte Morandi. “Il nulla osta, contenuto in un documento inviato alla struttura del commissario da parte della Procura, era un passaggio indispensabile per far partire i lavori, visto che l’area era posta a sequestro”, hanno confermato dalla Regione Liguria. Non mancano le polemiche tra il governatore Giovanni Toti e l’ala pentastellata dell’esecutivo centrale. Ma Toninelli e Di Maio non hanno alcuna intenzione di mollare la presa.
I lavori di ricostruzione. Autostrade fuori dai giochi
Il ministro ha promesso un decreto legge per Genova nei prossimi giorni. Il vicepremier, invece, ha dichiarato che i lavori di ricostruzione non saranno affidati ad Autostrade. “Non ci rivolgeremo a chi ha fatto crollare il ponte”, ha detto il capo politico del Movimento 5 Stelle. Gli sfollati potranno tornare a casa per qualche ora, la Procura continua a indagare, il futuro va ancora definito. Genova è una ferita aperta e sanguinante per tutta Italia. Che non si rimarginerà di certo con i compromessi.