Una calma solo apparente. Un silenzio assordante. E un’aria di coprifuoco che cala sul quartiere ogni volta che fa buio. La tensione a Ponticelli è palpabile. I negozianti abbassano le saracinesche già attorno alle 19. E’ inutile restare aperti. In giro non c’è nessuno. Buona parte della colpa va ascritta alla criminalità organizzata. La presenza di uomini armati in strada ‘costringe’ gli esercenti a dichiarare anzitempo la fine delle attività giornaliere. Si respira un clima di terrore, nonostante – di fatto – piombo e fuoco non segnino le giornate ormai da mesi. Ma ce ne sono stati troppi, di mesi, durante i quali sparatorie e bombe erano all’ordine del giorno. La faida scoppiata per la ripartizione delle ‘mesate’ alle famiglie dei detenuti, che ha visto protagonisti i De Micco–De Martino e i De Luca Bossa–Casella–Minichini, è un ricordo ancora vivo nella memoria collettiva di chi a Ponticelli ci è nato, cresciuto, ci vive e ci lavora. Raid incendiari, ordini contro auto e palazzi, morti ammazzati.
L’ultimo, poi, è stato eccellente, nonostante l’assenza di precedenti: Carmine D’Onofrio, incensurato, ma figlio illegittimo del boss Giuseppe De Luca Bossa, nonché nipote del capoclan Antonio De Luca Bossa, detto ’o sicco. Quel delitto fu una risposta alla bomba fatta esplodere meno di sette sere prima sotto l’abitazione di Marco De Micco, ‘Bodo’ per amici e nemici di camorra, attentato nel quale rimasero feriti due inquilini, una mamma e il figlio, totalmente estranei alla malavita organizzata. Dopo l’omicidio scattò un maxi blitz che vide finire in cella esponenti di spicco di questa e quella fazione. Da allora, grazie anche al pressing asfissiante delle forze dell’ordine, il quartiere si è spento. Non si sono registrati episodi critici. Ma gli investigatori temono in una fiammata di violenza. L’omicidio del figlio di un boss, secondo le regole della mala, va lavato col sangue. Lo sanno bene, purtroppo, gli stessi abitanti della periferia orientale, e lo sanno bene i negozianti. Ecco perché di sera, Ponticelli, assomiglia allo scheletro di un quartiere.