NAPOLI – Due uomini in moto con un fucile a pompa hanno commesso sette rapine tra i quartieri Ponticelli e Barra: fermano i ragazzi in scooter di notte e gli puntano il fucile alla testa per portare via la moto. Le segnalazioni sono arrivate nelle ultime ore alle forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini e i controlli nella zona, per individuare i responsabili. Gli investigatori sospettano che sia un metodo dei clan per controllare le zone di loro competenza: chi arriva da fuori, chi non viene riconosciuto, viene aggredito dalle batterie di fuoco. E’ una delle ipotesi sul tavolo degli inquirenti. Al momento è difficile capire cosa stia accadendo. La polizia e i carabinieri partono dalle denunce delle vittime e sospettano che il fenomeno sia molto più esteso: qualcuno potrebbe non aver presentato la denuncia.
La Procura esamina gli scenari tra Ponticelli e Barra. Qui c’è una guerra che si trascina da anni tra due ‘cartelli’: i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa-Minichini-Casella. A colpi di ‘stese’ e ordigni piazzati davanti alle palazzine di edilizia popolare. Nonostante i controlli di agenti e militari, l’escalation di violenza sembra inarrestabile. Gli agenti hanno elevato il livello di allerta. Nonostante la detenzione dei suoi capi storici, il clan De Micco-De Martino ha dimostrato una notevole capacità di riorganizzazione negli ultimi mesi. Sotto la guida di un nuovo reggente, si sarebbe affermato come la cosca dominante in gran parte di Ponticelli.
Questa ascesa è stata resa possibile anche grazie all’impiego delle “paranze emergenti”, specializzate principalmente in reati predatori, ma che ora sembrerebbero intenzionate ad espandersi nel lucrativo traffico di stupefacenti. Questo, insieme all’imposizione del racket ai danni dei commercianti, rappresenta uno dei principali affari del clan con base nella zona di San Rocco. Con il clan rivale De Luca Bossa-Minichini significativamente indebolito dagli arresti, i ‘Bodo’ avrebbero preso il controllo del territorio. Tuttavia, alcuni focolai di faida rimangono attivi, come dimostrano le recenti incursioni armate. A 24 ore dall’istituzione della zona rossa a Ponticelli, il consigliere Stefano Marzatico del gruppo Maresca alla sesta Municipalità si dice “pienamente soddisfatto della risposta del prefetto alle richieste di una comunità che ha necessità di vivere serena. La sicurezza è il primo problema da affrontare per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata nel quartiere di Ponticelli”. Poi scende nei dettagli: “Il Decreto sicurezza credo risponda a queste esigenze d’incolumità. È necessario tuttavia investire in progetti a lungo termine quali il contrasto all’evasione scolastica e tutto ciò che riguarda il tessuto sociale del nostro territorio”.
Il provvedimento di Michele di Bari arriva nella stessa giornata della sparatoria per motivi di viabilità a Ponticelli, nella quale un uomo era rimasto ferito. Una sorta di far west in strada. Subito dopo il 30enne incensurato è stato accoltellato al torace per una precedenza negata in un parcheggio in viale Margherita ed è stato soccorso dal padre, che con il cellulare ha allertato i soccorsi sanitari e il 30enne è stato trasportato con una ambulanza all’ospedale Villa Betania. I medici hanno spiegato che era stato ferito cinque volte. Secondo la ricostruzione dell’Arma, padre e figlio avevano chiesto a due uomini di spostare la macchina, che intralciava il passaggio. Ma i due coetanei del trentenne hanno rifiutato di farlo e dalle parole si è passati a una colluttazione in strada. Uno dei due ha estratto un coltello e colpito il 30enne più volte. Ora è ricoverato in gravi condizioni. Adesso il prefetto ha istituito la zona rossa.