ROMA – Il gip di Roma ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura per il broker di Carlo De Benedetti. E’ stata decisa, così, l’imputazione coatta per l’uomo al quale l’ex editore di Repubblica disse di aver saputo da Matteo Renzi, allora premier, dell’imminente approvazione del decreto sulle banche popolari.
La telefonata di Renzi
Una telefonata alla quale è seguito un investimento di 5 milioni di euro, fatto proprio da Gianluca Bolengo, che fece guadagnare a De Benedetti 600mila euro, grazie al fatto che la riforma venne effettivamente approvata. Il broker ora risponde di ostacolo alle funzioni di vigilanza. La motivazione dell’imputazione coatta fonda le radici su “logici elementi convergenti”. A Bolengo viene contestato il fatto di non aver segnalato alla Consob come sospetta l’operazione finanziaria.
La prima richiesta respinta del pm
Non è la prima volta che il giudice per le indagini preliminari smonta le posizioni dei magistrati inquirenti. La Procura aveva presentato già una richiesta di archiviazione per il broker di Intermonte Sim spa. Ma anche in quel caso il gip aveva respinto e ordinato nuove indagini. E ora è arrivata l’imputazione. Il caso dell’insider trading non è ancora finita.