CITTA’ DEL VATICANO (LaPresse) – Povertà, Caritas: “La mancanza di istruzione è tra i fattori che influiscono di più”. “L’istruzione continua ad essere tra i fattori che più influiscono (oggi più di ieri) sulla condizione di povertà. Dal 2016 al 2017 si aggravano le condizioni delle famiglie in cui la persona di riferimento ha conseguito al massimo la licenza elementare (passando dal 8,2% al 10,7%). Al contrario i nuclei dove il “capofamiglia” ha almeno un titolo di scuola superiore registrano valori di incidenza della povertà molto più contenuti (3,6%)”. E’ quanto si legge nel Rapporto Caritas presentato oggi.
Povertà, Caritas: “La mancanza di istruzione è tra i fattori che influiscono di più”
Secondo i dati nazionali dei centri di ascolto, oltre a confermare una forte correlazione tra livelli di istruzione e povertà economica, dimostrano anche una associazione – confermata dalla statistica – tra livelli di istruzione e cronicità della povertà: coloro che hanno un titolo di studio basso o medio-basso oltre a cadere più facilmente in uno stato di bisogno, corrono anche il rischio di vivere una situazione di ‘debolezza’ cronica non risolvibile in poco tempo. In stretta correlazione al tema dell’istruzione è poi la condizione occupazionale.
I disoccupati ascoltati nel 2017 rappresentano il 63,8%; tra gli stranieri la percentuale sale al 67,4%. Tra gli altri elementi da sottolineare che hanno connotato l’anno 2017 c’è da evidenziare l’incremento delle persone senza dimora e delle storie connotate da un minor capitale relazionale (famiglie uni-personali); il fatto che ancora oggi la rottura dei legami familiari possa costituire un fattore scatenante nell’entrata in uno stato di debolezza e di bisogno; si riscontra poi una certa stabilità dei cosiddetti working poor.