Il governo giallorosso fatica a sintonizzarsi sulle stesse frequenze. Sulla riforma della prescrizione e sulla legge elettorale, così come sulla vicenda autostrade, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Leu e Italia Viva non trovano la quadra.
Italia Viva spacca la maggioranza
La riforma della prescrizione del ministro grillino Alfonso Bonafede che prevede il blocco della prescrizione sia dopo la sentenza di assoluzione che di condanna spacca il governo. Italia Viva ha preferito sganciarsi dagli alleati giallorossi e votare con il centrodestra contro l’emendamento di dei 5 Stelle volto a sopprimere la proposta di legge formulata dal responsabile giustizia di Forza Italia, Enrico Costa, che puntava ad eliminare il blocco della prescrizione. Un correttivo che è passato per un solo voto.
Perché no?
Per gli oppositori di centrodestra e di Italia Viva la riforma così come pensata rischia di portare a processi interminabili.
Perchè si?
Stando ai grillini la sospensione della prescrizione servirà ad evitare che grazie alla prescrizione dei reati i colpevoli restino impuniti.
La mediazione
Ci pensa il premier a creare le basi per una nuova mediazione proponendo il cosiddetto ‘Lodo Conte’ che si basa su diversi tipi di prescrizione: se l’imputato è stato condannato in primo grado vale il blocco della prescrizione, in caso contrario potrebbe esserci uno stop temporale. La proposta a cui sta lavorando Bonafede arriverà in aula il prossimo 27 gennaio e sarà resa dei conti.
Legge elettorale
La riforma, il ‘germanicum’, un proporzionale puro, che vede uniti M5S e Pd crea perplessità tra Leu e Italia Viva che non sono d’accordo sulla soglia fissata al 5%. Dopo la bocciatura della Consulta alla proposta referendaria della Lega che puntava ad un sistema maggioritario, i giallorossi lavorano in commissione per trovare la quadra giusta e approvare in tempi stretti la nuova legge elettorale.
Verifica di maggioranza
Conte ha annunciato per fine mese una verifica di maggioranza, ancora poco più di dieci giorni per raggiungere l’accordo sui temi divisivi. Una mission impossible che vede nel mezzo le elezioni regionali in Calabria ed Emilia che incideranno, in un verso o nell’altro, sulla tenuta del governo.