Primarie Pd, il confronto: “Un milione di elettori alle urne”. Zingaretti, Martina, Giachetti lanciano la sfida europea e dicono “no” a M5S e Berlusconi

L'immigrazione è un tema molto caro ai tre candidati alla segreteria del partito

ROMA – Affluenza alle urne, migranti, Matteo Renzi, alleanze, Europee, opposizione e alternativa. Il confronto tra Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti, candidati alle primarie del 3 marzo per la segreteria nazionale del Pd, si è svolto in un clima sereno, quasi casalingo, senza eccessi. I tre hanno risposto alle domande senza aggredirsi troppo, anche se qualche punta velenosa non è mancata. Pochi i toni da comizio, molti gli inviti alla partecipazione. L’incontro è terminato con un sostanziale pareggio, anche se il più in forma è sembrato Maurizio Martina, mentre Giachetti è apparso a tratti livoroso. Sui social il più citato è stato Zingaretti.

Affluenza alle primarie e risultato alle Europee

Arriveremo a un milione di persone“, così le previsioni di Zingaretti e Martina alla prima domanda durante il confronto tv andato in onda su Sky Tg24. “Non mi aspetto nessun numero. Siamo gli unici che selezionano la nostra classe dirigente“, ha invece risposto Giachetti. “Se vanno bene le primarie mi aspetto una nuova battaglia politica per le Europee“, il pensiero di Zingaretti. Si sbilancia Martina: “Alle elezioni il Pd può prendere più del 20%”.

Nessuna alleanza con 5 Stelle e Forza Italia

Al tema delle alleanze è stato dedicato maggior tempo. “Escludo alleanze con 5 Stelle e Forza Italia“, ha affermato Martina. D’accordo Zingaretti: “Bisogna costruire un’alleanza con le persone”. “La vocazione maggioritaria è sempre un’ambizione“, ha aggiunto Giachetti, che ha però più volte affermato che un’eventuale alleanza con 5 Stelle o ritorno degli ‘scissionisti’ nel Pd comporterebbe il suo abbandono dal partito.

“Quanto manca Renzi al Pd?”

Poi, il punto Renzi. “Vi manca?”: “Ho con lui un ottimo rapporto, ma non l’ho mai votato. Mi auguro che non ci manchi nell’ambito di un partito pluraliste, che abbia bisogno di tutti per costruire un’idea nuova di stare nella società“, così Zingaretti, di solito il più duro sulla stagione renziana. “A me non manca, perché ringraziando Iddio c’è. E’ l’arma di punta della nostra opposizione“, risponde rivendicando Giachetti. “Io direi quanto manchiamo noi a Renzi. Penso che lui viva la sfida fondamentale di costruire un’alternativa a questa destra. Il nostro dibattito non può esaurirsi nel definirci renziani o antirenziani“, sorvola Martina. Sull’arresto dei genitori di Renzi tutti e tre i competitor hanno dimostrato solidarietà. “Rispetto nella magistratura, non credo nella giustizia ad orologeria“, hanno affermato Martina e Zingaretti. Duro Giachetti: “In questo Paese la giustizia è malata. Bisogna cambiare e riformarla nelle cose che non vanno, a prescindere dalle persone colpite“.

Immigrazione: Giachetti con Minniti, Zingaretti e Martina contro il Dl Salvini

Sul tasto dolente dell’immigrazione, le prospettive iniziano a dividersi. Giachetti rivendica l’operato dei governi Dem e l’azione di Minniti, mentre per Martina c’è il bisogno di “abrogare la legge Bossi-Fini. E il decreto Salvini, che è figlio di quella legge“.

No alla patrimoniale, si a Reddito di cittadinanza modificato

Sulla questione Reddito di cittadinanza i tre si trovano sostanzialmente d’accordo nel dire che è una “polpetta avvelenata“, ma che la migliorerebbero senza abolire la legge. “Il Rei era migliore, il reddito dei 5 Stelle è di sudditanza“, afferma Zingaretti. Tutti e tre i candidati escludono l’idea di una patrimoniale.

Con chi andare in Erasmus? Calenda batte Renzi 2 a 1

Poi il ‘giochino di Sky’: con chi andreste in Erasmus, Renzi o Calenda? Vince Calenda due a uno. Zingaretti scegli l’ex ministro proprio in virtù delle loro idee opposte, mentre Martina lo sceglierebbe per poterci lavorare insieme dal giorno dopo le primarie. Fedele al renzismo rimane Giachetti: “Matteo tutta la vita. E’ una persona simpatica, perfetto per le battute. Una risorsa e ha un progetto per l’Europa. Gli riconosco di aver raggiunto il risultato più grande per il Pd“.

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