ROMA – Candidato a sindaco: a Roma si gioca la farsa. Altro che primarie, ancora una volta il Pd smaschera la sua poca propensione alla democrazia. E’ così che basta un pò di vento per far cadere il velo: sulle schede presentate ieri agli elettori dem per l’elezione a sindaco della Capitale sul facsimile compare solo il nome di Roberto Gualtieri, degli altri potenziali sei aspiranti nessuna traccia.
La denuncia
Scomparsi nel nulla i nomi dei candidati tra liste civiche e partitiche: Imma Battaglia, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Tobia Zevi e Giovanni Caudo. Ed è proprio quest’ultimo che solleva il polverone da cui partono segnalazioni su Twitter avvenute “da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni”.
Le rassicurazioni
Eppure i dem avevano detto: “Sono primarie aperte a tutto il Centrosinistra: possono votare le elettrici e gli elettori insieme agli stranieri residenti e ai minori che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età. Partecipa alle primarie, vota Roberto Gualtieri”. E’ così che sulla scheda compare solo il nome di Gualitieri, con la X sbarrata, mentre gli altri nomi sono stati accuratamente sbianchettati.
La scoperta di Mentana
E sbarra altrettanto gli occhi il giornalista Enrico Mentana che svela l’inghippo: “Una sfida appassionante, anche se i nomi degli avversari mi sembrano molto scoloriti. Boomerang”. Subito la replica: “Ma il Pd non ha diritto a indicare il suo candidato?”. E subito la risposta di Mentana: “Ma non costava nulla scrivere anche i nomi degli avversari”.