Protestano gli europei. Protestano i francesi, che nell’Ue ci resteranno ancora a lungo. E protestano gli inglesi che invece, dall’Ue, ormai hanno un già un piede fuori.
Quella di ieri è stata una giornata di ‘rivolta’. Niente di eclatante. A Parigi gli ormai noti scontri del sabato. Il dato da registrare, invece, è nel Regno Unito. Perché i sudditi di Sua Maestà, in oltre 700mila, hanno sfilato in un corteo arrivato a Parliament Square, di fronte all’impantanato Westminster, per chiedere lo stop alla Brexit e il via ad un nuovo referendum. E la manifestazione è l’effetto di una petizione per il ‘remain’ che aveva portato a firmare oltre 4 milioni di persone.
Dalla premier Theresa May è arrivato un no secco: “Rivotare sarebbe un tradimento”.
Al di là di ciò che succederà, andando oltre al ‘deal’ improntato con l’Europa (e ancora al palo), è evidente che il malumore sta colpendo determinate zone del Vecchio continente.
In Francia i gilet gialli stanno cercando di non far scemare un’onda di rivolta che sta perdendo fisiologicamente proseliti. Il fronte caldo, ora, potrebbe attivarsi proprio oltre Manica.