La protesta degli ‘europei’: in piazza chi resta nell’Ue e chi sta per lasciarla

Quella di ieri è stata una giornata di 'rivolta'. Niente di eclatante. A Parigi gli ormai noti scontri del sabato. Il dato da registrare, invece, è nel Regno Unito. Perché i sudditi di Sua Maestà, in oltre 700mila, hanno sfilato in un corteo arrivato a Parliament Square

People wearing yellow vest gather in Bercy, in front of the French Ministry for the Economy and Finance, in Paris, on January 12, 2019 for an anti-government demonstration called by the Yellow Vest "Gilets Jaunes" movement. - France braced for a fresh round of "yellow vest" protests across the country on with the authorities vowing zero tolerance for violence after weekly scenes of rioting and vandalism in Paris and other cities over the past two months. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)

Protestano gli europei. Protestano i francesi, che nell’Ue ci resteranno ancora a lungo. E protestano gli inglesi che invece, dall’Ue, ormai hanno un già un piede fuori.

Quella di ieri è stata una giornata di ‘rivolta’. Niente di eclatante. A Parigi gli ormai noti scontri del sabato. Il dato da registrare, invece, è nel Regno Unito. Perché i sudditi di Sua Maestà, in oltre 700mila, hanno sfilato in un corteo arrivato a Parliament Square, di fronte all’impantanato Westminster, per chiedere lo stop alla Brexit e il via ad un nuovo referendum. E la manifestazione è l’effetto di una petizione per il ‘remain’ che aveva portato a firmare oltre 4 milioni di persone.

Dalla premier Theresa May è arrivato un no secco: “Rivotare sarebbe un tradimento”.

Al di là di ciò che succederà, andando oltre al ‘deal’ improntato con l’Europa (e ancora al palo), è evidente che il malumore sta colpendo determinate zone del Vecchio continente.

In Francia i gilet gialli stanno cercando di non far scemare un’onda di rivolta che sta perdendo fisiologicamente proseliti. Il fronte caldo, ora, potrebbe attivarsi proprio oltre Manica.

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