Milano (LaPresse) – “Una possibile finale di Champions tra Juventus e Psg? La Juve mi piacerebbe incontrarla sempre, tranne che in finale. Lì la vorrei evitare perché sarebbe un colpo basso della vita che non so se riuscirei a parare al meglio. Tutti gli altri incroci invece mi andrebbero bene”. Così il portiere del Psg, grande ex bianconero, Gigi Buffon, in un’intervista al programma ‘Tiki Taka’ di Italia 1. Il giocatore è tornato sulla fine della sua avventura in bianconero: “La Juve è una parte importantissima della mia vita. Ho vissuto lì quasi 20 anni, ho lasciato relazioni importanti e ho messo in campo ogni goccia di sudore per la causa”, ha spiegato.
“Ma ci sono dei momenti in cui è giusto darsi un abbraccio e capire che è giusto intraprendere un altro tipo di discorso. Non hop potuto giocare insieme a Ronaldo? Ho parlato tante volte con Agnelli e ho pensato che dopo un periodo così lungo e stressante, fosse arrivato il momento di finire. O smettevo di giocare, e ci ho pensato, oppure se fosse arrivata una proposta per continuare a giocare ad alti livelli, l’avrei presa in considerazione. Un campionato esotico non l’avrei considerato, a maggio – ha continuato – è arrivato il Psg ed è stata una scelta ponderata con tutto il mondo Juve. Infatti ci siamo lasciati in modo molto bello, è stato un distacco dolce”.
L’ex portiere bianconero si è soffermato sullo sfogo post Real-Juve
“Gli eventuali punti deboli della Juve? Ad oggi non ne vedo. Mi sembra la solita Juve con in più Cristiano Ronaldo. La mentalità, i valori e il gruppo storico sono rimasti gli stessi, in più è stato aggiunto un grande giocatore. Dopo anni di vittorie – ha aggiunto – c’era bisogno di uno shock simile per ricreare entusiasmo e nuove energie per continuare e a vincere. Dopo 7 anni di Scudetti continuare a vincere non è mai scontato, anche se sei più forte. E come me, magari anche altri potevano pensare di cambiare. Per questo, l’unico modo per ridestare tutti era fare un acquisto top”.
Buffon è poi tornato sullo sfogo dopo Real-Juve: “Ho fatto quell’intervista perché ero fuori dalla grazia di Dio. Qualche giorno dopo dichiarai che sapevo già di aver esagerato ma in quel momento sentivo di dire quello, non potevo dire altre cose. Se domani dovesse ricapitare ridirei le stesse cose, poi dopo tre ore chiederei scusa a tutti. In quel momento gestire determinate cose era difficile ma ho parlato in quel modo perché quella era un’impresa storica, da raccontare ai figli, nei secoli dei secoli, perché rimontare tre gol a Madrid non lo fa nessuno e mi sono arrabbiato per quello, non perché pensavo che potesse essere la mia ultima partita in Champions. Sul rigore – ha sottolineato l’ex bianconero – ripeto che quella resta una situazione dubbia e in una situazione del genere, a un minuto dalla fine, un arbitro con un’altra esperienza non fa quel tipo di scelta. Ne sono certo al mille per mille”.
L’attuale pipelet del PSG si esprime anche sul possibile ritorno di Cavani al Napoli
Sull’accoglienza del San Paolo in Champions, ha commentato: “E’ stata calda ma me l’aspettavo, non poteva essere altrimenti. Però da un certo punto di vista ho provato anche orgoglio perché un’accoglienza del genere significa che anche a 40 anni mi temono”, ha proseguito. “Mi auguro comunque che agli ottavi, oltre al Psg, ci vada il Napoli. Perché se lo merita, poi perché voglio un bene dell’anima ad Ancelotti e perché tutti pensavano che fosse lo spauracchio e invece ora è al primo posto. Mi auguro che porti a termine il compito”.
“Possibilità che Cavani torni al Napoli? Con il Matador parlo spesso dell’Italia e anche di Napoli. Lui è molto legato a Napoli per l’amore del popolo napoletano. Non è insensibile alla causa ma – ha sottolineato il portiere dei parigini – credo che in questo momento giocare nel Psg dia, sulla carta, un’opportunità di arrivare fino alla fine in Champions. Non che il Napoli non ce l’abbia ma penso che fino a giugno Cavani vorrà provarci insieme a noi”. Capitolo Nazionale ed eventuale possibilità di un ritorno: “Obiettivamente ormai siamo andati oltre, giustamente. Ho intrapreso un percorso nel quale è giusto dare fiducia a questi nuovi ragazzi e al ct che sta facendo un ottimo lavoro. A livello di portieri poi – ha aggiunto Buffon – non c’è nessuna esigenza, perché Donnarumma sta facendo benissimo e dietro di lui ci sono delle grandi certezze come Cragno, Meret, Perin e Sirigu”.