Pussy Riot, 4 membri fermati subito dopo il rilascio per la protesta ai Mondiali

Pugno duro contro il gruppo femminista punk

Invasione di campo delle Pussy Riot in Francia-Croazia (AFP PHOTO / Mladen ANTONOV)

Mosca (LaPresse/AFP) – La polizia russa ha arrestato oggi quattro membri del gruppo punk Pussy Riot. Giunge poco dopo il loro rilascio al termine dei 15 giorni di detenzione scontati per l’invasione di campo alla finale dei Mondiali di calcio a Mosca. Un giornalista di AFP ha visto le attiviste Veronika Nikulshina, Olga Kuracheva e Olga Pakhtusova festeggiare il loro rilascio. Per poi essere costrette a entrare in un van della polizia pochi secondi dopo. Ai giornalisti non è stata fornita alcuna spiegazione. Il quarto attivista, Pyotr Verzilov, rilasciato da un altro carcere di Mosca, ha scritto su Twitter di essere stato anche lui fermato, da polizia in tenuta anti-sommossa. E di essere stato portato in una stazione di polizia vicino allo stadio Luzhniki. Lì il gruppo era stato portato originariamente dopo la protesta con l’invasione di campo.

Pugno duro contro il gruppo femminista punk

Quattro membri del gruppo femminista punk Pussy Riot erano state condannate a 15 giorni di carcere da un tribunale di Mosca per l’invasione di campo durante la finale dei Mondiali Francia-Croazia. Si tratta di tre donne e un uomo. Veronika Nikoulchina, Olga Pakhtoussova, Olga Kouratcheva e Piotr Verzilov, fondatore quest’ultimo del sito MediaZona, che informa sui processi contro i difensori dei diritti umani.

 Le quattro persone erano entrate sul campo con travestimenti da poliziotti. Sono state riconosciute colpevoli di avere “gravemente violato le regole di comportamento degli spettatori”. Ed è stata così imposta loro la pena massima. Il tribunale ha imposto loro anche il divieto di assistere a eventi sportivi per tre anni, riferisce il sito MediaZona. Fra le richieste diffuse dalle Pussy Riot nella rivendicazione dell’invasione di campo, c’erano la liberazione di tutti i prigionieri politici, la fine degli arresti nelle manifestazioni pacifiche e l’autorizzazione della concorrenza politica nel Paese.

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