ROMA – “Le sanzioni alla Russia potrebbero provocare un ulteriore aumento dei prezzi alimentari a livello mondiale”. Parole di Vladimir Putin in un incontro con alcuni membri del suo governo. E nel confronto interno il leader ha aggiunto che troverà “una soluzione a tutti i problemi” insieme ai suoi partner “che non riconoscono le sanzioni”.
Le precisazioni
Putin ha tenuto a precisare che “la Russia e la Bielorussia sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali”. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei loro prodotti, “allora i prezzi, che sono già esorbitanti, cresceranno ancora”. Ha chiarito che “la Russia sta mantenendo tutti i suoi impegni relativi alle esportazioni energetiche, comprese quelle attraverso l’Ucraina” e che e disposto ad agire “in modo deciso nei confronti delle compagnie straniere che stanno interrompendo le loro operazioni in Russia”. E su questo aspetto il presidente promette “battaglie legali”.
La sede del battaglione Azov
Dopo l’incontro di questa mattina con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha spiegato in conferenza stampa al Consiglio di sicurezza dell’Onu che l’attacco all’Ospedale di Mariupol avvenuto lo scorso 7 marzo era giustificato in quanto “divenuto sede del battaglione Azov e che dalla struttura erano state evacuate pazienti e personale sanitario. Il 7 marzo – ha continuato – tre giorni fa, la nostra delegazione ha presentato ad una sessione del Consiglio di Sicurezza le prove che l’ospedale in questione era stato requisito da tempo dal battaglione Azov e da altri radicali. Tutte le donne incinte e il personale erano stati fatti partire”.