MILANO (LaPresse) – E’ 16 marzo 1978. A Roma, in via Mario Fani, nella zona nord della Capitale, un commando delle Brigate Rosse sequestra il presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro e uccide gli uomini della sua scorta. Due giorni dopo i terroristi diffondono il loro primo comunicato, con una foto Polaroid del rapito. Ma il giorno cruciale è il 29 marzo. In pieno centro di Roma le Br fanno ritrovare tre scritti di Moro. Tra i quali una lettera di cinque pagine al ministro dell’Interno, Francesco Cossiga.
Rai Storia ricorda l’affaire Aldo Moro
È il primo atto di una trattativa che ha proprio in Moro, più volte ministro e Presidente del Consiglio, il primo negoziatore. A ‘Passato e Presente’, in onda sabato 18 agosto alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Vladimiro Satta ripercorrono quei drammatici giorni. Le posizioni degli uomini politici più in vista e dei rispettivi partiti, i tentativi falliti – o abortiti prima di nascere – di salvare la vita allo statista democristiano.
Domenica 19 una puntata su De Gasperi
Il 19 agosto 1954 muore a Borgo Valsugana Alcide De Gasperi, politico cattolico, una delle figure più rilevanti della storia europea del XX secolo. Un personaggio ricordato da ‘Il giorno e la storia’ in onda domenica 19 agosto a mezzanotte, e in replica alle 5.30, 08.30, 11.30, 14.00 e alle 20.10 su Rai Storia.
Nato a Pieve Tesino, in Trentino, De Gasperi è, dal 1921 al 1926, deputato al Parlamento italiano per il Partito Popolare, di cui diventa segretario nel 1924, dopo che Don Sturzo era stato costretto da Mussolini all’esilio. Nel 1927, De Gasperi è arrestato per antifascismo. Condannato a 4 anni, rimane in carcere fino all’estate del 1928. Per evitare ulteriori persecuzioni da parte del regime fascista, si rifugia in Vaticano, dove viene assunto in qualità di bibliotecario. Dopo la caduta del regime, è tra i fondatori del partito della Democrazia Cristiana -di cui diviene segretario- e lo rappresenta in seno al Comitato di Liberazione Nazionale. Dal dicembre 1945, De Gasperi diventa presidente del Consiglio dei Ministri conservando la carica per sette mandati consecutivi.