Passo indietro di Silvio Berlusconi che rinuncia, in nome della ricerca dell’unità del Paese, alla sua candidatura al Colle. È quanto si apprende dal vertice del centrodestra in corso su Zoom. Il Cav non sta partecipando alla riunione al suo posto ci sono il vice presidente e coordinatore nazionale, Antonio Tajani, e la senatrice, Licia Ronzulli, che hanno letto una breve nota dell’ex premier agli alleati. L’ex premier ha auspicato una scelta condivisa di tutto il centrodestra sul nuovo presidente della Repubblica.
Poco prima dell’incontro virtuale, il cavaliere ha fatto il punto con i ministri e i vertici di Forza Italia confermando inizialmente di non aver ancora sciolto la riserva e di non aver ancora preso una decisione. Secondo quanto si apprende, al Cavaliere era arrivato l’appoggio di tutti, a prescindere dalla sua decisione. Oltre a Tajani e Ronzulli, in collegamento al vertice, anche i leader dei partiti alleati Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa e Giovanni Toti.
Berlusconi: “Draghi resti a Palazzo Chigi”
Secondo quanto si apprende, anche Silvio Berlusconi, tramite una breve nota letta da Antonio Tajani e Licia Ronzulli al vertice del centrodestra, ribadisce la linea di FI: Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi alla guida del governo. Il Cavaliere, che non sta partecipando alla riunione convocata su Zoom, ha annunciato il suo passo indietro nella corsa al Quirinale.
Berlusconi: “I numeri ci sono ma chiesto di rinunciare a indicare mio nome”
“Sono davvero grato, dal profondo del cuore, alle molte migliaia di italiane e italiani che, in questi giorni, mi hanno manifestato affetto, sostegno e incoraggiamento da quando il mio nome è stato indicato per la Presidenza della Repubblica”. È quanto si legge in una nota del presidente di FI, Silvio Berlusconi. Che prosegue: “Sono grato in particolare alle forze politiche del centro-destra che hanno voluto formulare la mia candidatura, ai tanti parlamentari di tutti gli schieramenti che hanno espresso il loro appoggio e il loro consenso, agli importanti esponenti politici stranieri, in particolare ai vertici del Partito Popolare Europeo, che si sono pronunciati a favore di questa proposta. Dopo innumerevoli incontri con parlamentari e delegati regionali, anche e soprattutto appartenenti a schieramenti diversi della coalizione di centro-destra, ho verificato l’esistenza di numeri sufficienti per l’elezione – sottolinea -. E’ un’indicazione che mi ha onorato e commosso: la Presidenza della Repubblica è la più Alta carica delle nostre istituzioni, rappresenta l’Unità della Nazione, del Paese che amo e al servizio del quale mi sono posto da trent’anni, con tutte le mie energie, le mie capacità, le mie competenze”.
“Nello stesso spirito, ponendo sempre l’interesse collettivo al di sopra di qualsiasi considerazione personale, ho riflettuto molto, con i miei familiari ed i dirigenti del mio movimento politico, sulla proposta ricevuta”, continua l’ex premier. “L’Italia oggi ha bisogno di unità, al di là della distinzione maggioranza-opposizione, intorno allo sforzo per combattere la gravissima emergenza sanitaria, per far uscire il paese dalla crisi. La Nazione riparte nei momenti difficili se tutti sappiamo trovare, come avvenne nel dopoguerra, un senso comune di appartenenza nella nostra democrazia, superando le lacerazioni e al di là delle legittime ed anzi necessarie distinzioni”, scrive nella nota. “In questo stesso spirito, ho deciso di compiere un altro passo sulla strada della responsabilità nazionale, chiedendo a quanti lo hanno proposto di rinunciare ad indicare il mio nome per la Presidenza della Repubblica”.
Salvini: “Berlusconi rende grande servizio all’Italia e al Centro Destra”
“Scelta decisiva e fondamentale, Berlusconi rende un grande servizio all’Italia e al Centrodestra, che ora avrà l’onore e la responsabilità di avanzare le sue proposte senza più veti dalla sinistra”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, dopo la decisione del Cavaliere.
Quirinale: tensione al vertice, FdI contesta riferimenti a durata legislatura
Tensione al vertice di centrodestra sulle parole di Silvio Berlusconi. Secondo quanto si apprende Fdi non avrebbe gradito, contestandolo, il passaggio in cui il Cav mette nero su bianco che Mario Draghi deve non solo rimanere premier ma fino alla fine della legislatura.
Domani Letta vede Conte e Speranza, poi Renzi. A ore l’incontro con Salvini
Si terrà domani in mattinata, secondo quanto si apprende, un nuovo vertice tra Enrico Letta, il presidente M5S Giuseppe Conte e il leader di Leu Roberto Speranza. Il segretario Pd dovrebbe incontrare tra stasera e domani mattina il numero uno della Lega Matteo Salvini, mentre sempre domani è in agenda un nuovo faccia a faccia con il leader di Iv Matteo Renzi.
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