Giustizia, Cartabia: “Abbattere l’arretrato e ridurre i tempi”

“L’anno che si è appena concluso è stato per l’amministrazione della giustizia, così come per tutto il Paese, complesso e difficile, segnato da grandi sfide e continui imprevisti; ma è stato anche un anno ricco di opportunità e di spinta al rinnovamento”

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

REGGIO CALABRIA– “L’anno che si è appena concluso è stato per l’amministrazione della giustizia, così come per tutto il Paese, complesso e difficile, segnato da grandi sfide e continui imprevisti; ma è stato anche un anno ricco di opportunità e di spinta al rinnovamento”. Il ministro della Giustizia Marta Cartabia, presente a Reggio Calabria all’inaugurazione dell’anno giudiziario è intervenuta mettendo in chiaro obiettivi e orizzonti di interventi mirati in un momento storico fondamentale per riformare il sistema giustizia. “Quella che stiamo vivendo è una fase difficile, piena di sfide, ma è anche una fase di rinnovati slanci e molteplici opportunità, in un momento in cui l’intero Paese è in fermento e progetta la sua ripresa, intorno al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio in questo contesto di emergenza, sono state avviate alcune riforme strutturali a lungo termine, “riforme di sistema”, per far fronte ai cronici problemi richiamati tante volte nelle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario: la durata dei processi e il fardello dell’arretrato, prima di tutto. Mali divenuti nel tempo – insieme ai gravi fatti emersi negli ultimi anni – causa di una progressiva e dannosa erosione di fiducia da parte dei cittadini, degli operatori economici e degli osservatori internazionali”.

Il ministro ha evidenziato anche le criticità che insistono proprio a Reggio Calabria dove permangono “i vuoti di organico, soprattutto di personale amministrativo e di dirigenti, rendono più difficoltoso il lavoro di tutti. Conosco i numeri sulle scoperture (15% a Reggio Calabria), così come conosco il bisogno di rinforzi di magistrati, che si avverte in questo distretto impegnato – come quello di Catanzaro – anche in importanti processi contro la criminalità organizzata.  I rinforzi arriveranno. I concorsi per l’accesso in magistratura sono ripartiti”. Per il ministro Cartabia “a questo rinnovamento nell’organizzazione, si affiancano gli investimenti nella digitalizzazione e nell’edilizia giudiziaria, niente affatto secondari per assicurare le migliori possibili condizioni di lavoro. È su questi pilastri – organizzazione del lavoro, digitalizzazione, edilizia giudiziaria, risorse umane – che poggia il piano delle riforme, legato agli impegni presi con l’Europa per l’abbattimento dell’arretrato e la riduzione dei tempi di durata dei processi”. Ed ha affidato il futuro ai giovani il ministro nella convenzione che la lotta all’illegalità passi dalle scuole e dalle giovani menti che le popolano ed è con questo spirito, con questa fiducia, che il ministro Cartabia ha concluso nella speranza di “continuare il cammino che abbiamo intrapreso nell’anno appena concluso e che ci attende in questo nuovo anno giudiziario che si apre”.

Di Elisa Barresi

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