Ragazzo ucciso a Nola, il sindaco: “Servono più forze dell’ordine”

NOLA – Ieri pomeriggio le notizie sul raid nel parcheggio Capri del Vulcano Buono si sono rincorse in maniera frammentaria. In un primo momento tutti pensavano che a colpire mortalmente il 28enne di Acerra fosse stata una guardia giurata. Non è stato così. Il presunto responsabile del raid è un custode. Inoltre, all’inizio sembrava che la vittima volesse trafugare un’automobile. Anche questa informazione si è rivelata errata poco dopo. Infatti Domenico Esposito è stato ferito nei pressi della vettura di sua proprietà. Per capire meglio che cosa fosse successo, il sindaco di Nola Carlo Buonauro si è messo in contatto con l’ospedale Santa Maria della Pietà, dove gli hanno comunicato il decesso del 28enne di Acerra.

Il commento

“E’ stata una morte atroce, assurda – ha detto la fascia tricolore – mi hanno riferito che a uccidere la vittima sia stato un dipendente di un’azienda che si occupa di vigilanza privata. Dinanzi a questa notizia la mia amarezza aumenta ancora di più”. Il primo cittadino non ha nascosto che “Nola è stata investita da un’escalation di violenza. Ho già più volte chiesto al prefetto di Napoli Claudio Palomba di aumentare il numero degli agenti di polizia in servizio nella nostra città e di favorire la presenza di una caserma dei carabinieri. Il nostro sistema di videosorveglianza è all’avanguardia. Ma da sole, le telecamere non bastano ad evitare tragedie del genere. Servono più forze dell’ordine”.

Vigilanza aumentata da poco

A volte il destino sa essere veramente crudele. La morte di Domenico Esposito, 28enne, ucciso ieri pomeriggio con una coltellata al cuore, ne è stata una prova ulteriore. Pare che ad ammazzare la vittima di Acerra sia stato un custode di soli 20 anni. Il giovane di Secondigliano svolgeva la funzione di fiduciario. Era stato assunto da poco da un’azienda che si occupa di vigilanza a cui i responsabili del Vulcano Buono, centro commerciale molto frequentato anche nei fine settimana estivi, si erano rivolti per aumentare la sicurezza all’interno della struttura. Emanuele De Luca era stato ingaggiato per evitare incidenti all’interno e all’esterno del Vulcano Buono. E invece deve difendersi dall’accusa di aver ucciso un 28enne nel parcheggio Capri. Ad aggravare la sua posizione ci sarebbe il fatto che il raid sia avvenuto per futili motivi. Lo stesso custode non ha saputo spiegare il perché del gesto.
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