ROMA (LaPresse) – Caso di maltrattamenti su anziani a Ragusa. “Per favore venite ad aiutarci, si sentono grida strazianti provenire da una casa di riposo”. E’ questo il messaggio che nel cuore della notte arriva alla polizia di Vittoria, nel Ragusano. In pochi minuti la volante arriva in via Milano dopo la segnalazioni e la scoperta è raggelante. Sei anziani (5 donne ed un uomo) chiusi a chiave dentro un’abitazione su due livelli. Ad attirare l’attenzione una donna, che per andare in bagno era caduta, procurandosi lesioni superiori a 30 giorni ed aveva chiesto aiuto per ore. Gli altri ospiti della struttura,tutti sofferenti di gravi patologie, non avevano avuto neanche modo di utilizzare un telefono per chiamare i soccorsi.
La casa di riposo lager di Ragusa
Il responsabile della casa di riposo, aveva licenziato (o meglio interrotto un rapporto di lavoro in nero) da circa 10 giorni una dipendente che si prendeva cura degli anziani durante la notte. Era rimasta un’altra donna, anche lei mai assunta regolarmente, che prestava le proprie cure dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 20. Quando andava via la donna impiegata (seppure in nero) gli anziani erano totalmente in balia di se stessi e 3 ospiti erano stati chiusi in stanza e questo avveniva tutte le volte in cui restavano da soli per evitare che uscendo potessero farsi male. Dalle immagini della videosorveglianza è emerso addirittura come tra loro un’anziana malata di alzheimer veniva chiusa in bagno per non farle fare i bisogni fisiologici per terra.
L’intervento delle forze dell’ordine
I poliziotti hanno così arrestato il titolare, un 39enne vittoriese, per abbandono di persone incapaci (gli anziani erano tutti non autosufficienti), sequestro di persona (gli ospiti erano stati privati della libertà, per quanto con il fine fosse quello di evitare che si allontanassero), lesioni personali (la donna anziana caduta a terra perché priva di assistenza) e maltrattamenti (gli anziani quando soli, sono stati costretti a condizioni di vita degradanti).
di Alessandro Banfo