Ragusa (LaPresse) – Si fingevano medici per derubare anziane. Due donne di 19 e 29 anni, entrambe residenti in provincia di Siracusa, sono state arrestate dalla polizia di Ragusa per furti aggravati, con l’aggravante di essersi finte pubblici ufficiali dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale). Le due con la scusa di effettuare una visita medica per la pensione e l’esenzione dal pagamento del ticket, si introducevano nelle abitazione delle vittime.
Mentre una rimaneva con le signore per il controllo, l’altra cercava oggetti in oro e denaro nelle stanze. O chiedeva denaro per il presunto rimborso delle spese mediche. Fondamentale per individuarle un’impronta su un quaderno, che compilavano a ogni controllo, lasciato dalle due complici in casa di una delle anziane. E l’analisi delle immagini di videosorveglianza. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, numerose sarebbero le vittime a Ragusa e in provincia. Le due donne erano solite agganciare le vittime ancora fuori casa. Seguendole da uffici postali e farmacie, fino ad accompagnarle a casa. Dalle indagini è stato possibile risalire anche all’auto, una Fiat Panda bianca, utilizzata dalle donne per gli spostamenti.
Sempre a Ragusa sequestrate nelle ultime ore 11 tonnellate di hashish
Nella nottata tra il 26 e 27 novembre a Ragusa è stato effettuato il sequestro di 11 tonnellate di hashish trasportate in una imbarcazione a vela di oltre 19 metri, intercettata in acque internazionali, e l’arresto i due membri dell’equipaggio, entrambi cittadini bulgari. L’operazione si inquadra in una più ampia e strutturata attività di collaborazione internazionale tra le autorità spagnole, la direzione centrale per i servizi antidroga italiana e la guardia di finanza. A portare a termine l’operazione, una task force congiunta della guardia di finanza. Composta da unità navali del gruppo aeronavale di Messina e sezione operativa navale di Pozzallo, del nucleo P.E.F. -G.I.C.O. di Palermo. Ed anche del nucleo polizia economico finanziaria di Ragusa e della tenenza di Pozzallo, coordinati dal Servizio centrale investigativo criminalità organizzata.
