ROMA – Il Pd non sa che pesci prendere. E così tira fuori dal cilindro la fake news perfetta, quella relativa all’intenzione del Movimento 5 Stelle di superare il tetto di 240mila euro per il nuovo direttore generale Rai. I dem hanno tentato l’approccio demagogico e populista, ma i pentastellati ne hanno subito svelato il bluff.
Il doppiogioco
Per ricordare a tutti che l’ex premier Matteo Renzi ha imposto un tetto massimo per lo stipendio da dirigente Rai, i democrat sono dovuti ricorrere all’espediente delle fake news. “L’epoca della sobrietà è davvero tramontata per il M5S – ha accusato Teresa Bellanova della segreteria nazionale dem – È incredibile che oggi Di Maio chieda di poter derogare dal tetto dei 240mila euro. Limite imposto dal governo Renzi, per tutti i dipendenti pubblici e nella fattispecie anche per il nuovo Dg della Rai. Evidentemente per i Cinque Stelle le regole e la sobrietà valgono solo all’opposizione”.
Lo humor inglese dei dem
“Il M5S metta sulla piattaforma Rousseau anche la proposta di superare il tetto di 240 mila euro per lo stipendio del nuovo direttore generale della Rai”. Ha tentato l’approccio ‘simpatico’ la senatrice Simona Malpezzi. “E’ stupefacente che dopo anni di retorica vuota, il M5S voglia superare un vincolo di sobrietà inserito dal governo Renzi. Vincolo che dovrebbe valere per tutti”. E ancora: “Incredibile ma vero – l’esordio di Eugenio Comincini della Commissione Finanze e Tesoro a Palazzo Madama – Il M5S vuole superare il tetto di 240mila euro per lo stipendio del nuovo direttore generale della Rai. Una misura decisa dal governo Renzi che rispondeva a criteri di sobrietà. L’incoerenza dei pentastellati non ha limiti. Vergogna!”
L’affondo andato a vuoto
Eppure delle accuse lanciate dal Pd non si hanno riscontri concreti. A sbugiardare la schiera di piddini adirati è la pentastellata Mirella Liuzzi. “E’ incredibile come il Pd riesca a mentire con tanta faccia tosta – ha controattaccato – L’unico modo che hanno per far opposizione non è sui contenuti, ma sulle fake news. Ci siamo sempre battuti per limitare gli stipendi d’oro e chi ci ha votato lo sa bene. Le forze di opposizione disarmate dalla nostra politica e dai loro insuccessi non sanno più cosa inventarsi”.