Milano, 12 ott. (LaPresse) – Nel 2010, dopo circa due millenni d’oscurità, è stata eretta ad Anzio, la sua città natale, la statua commemorativa di Nerone Cesare Augusto Germanico. L’ultimo imperatore della dinastia Giulio Claudia che ha governato l’impero romano dal 54 al 68 d.c. Una targa ne celebra la politica pacifista e riformista. Sulla discussa figura dell’imperatore Nerone si concentra la puntata di ‘Passato e Presente’, in onda sabato 13 ottobre alle 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli il professor Alessandro Barbero.
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L’immagine di Nerone data dagli storici Tacito, Svetonio e Dione Cassio è quella di un tiranno vanesio e sanguinario che non esita a uccidere madre e moglie o a dare alle fiamme la città di Roma. Ma sono storici ostili all’imperatore per la loro appartenenza all’aristocrazia del Senato, la classe latifondista contro la quale Nerone conduce una lunga battaglia per ridurne privilegi e ricchezze a favore degli elementi emergenti della società: liberti, commercianti e cavalieri. Alcuni autori cristiani, come Commodiano e Sulpicio Severo, lo descrivono come l’anticristo, perché è stato il primo persecutore dei seguaci di Gesù. Sono stati gli studiosi moderni, tra i quali l’italiano Mario Attilio Levi e gli storici anglosassoni e romeni, ad attuare invece una revisione critica della figura e dell’opera di Nerone, cercando di ricostruire una verità più equilibrata.