Apre bene Piazza Affari, poi rallenta. Spread a 300 punti base

Il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 19.414 punti. Mattinata senza scossoni invece per lo spread che viaggia a 300 punti base contro i 304 di ieri e i 298 dell'apertura

MILANO – Parte bene Piazza Affari poi tira il freno: il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 19.414 punti. Girano in calo Cnh (-1,5%) e Tim (-1,1%). In rosso anche Saipem (-0,8%) e Mediaset (-0,7%). Proseguono in rialzo le banche tra cui Intesa (+1,7%) e Banco Bpm (+1%). Fuori dal listino principale Carige (+6,5%) si mantiene tonica dopo il cda di ieri. Ancora sospesa Astaldi con un rialzo teorico dell’11%.

Spread

Mattinata senza scossoni per lo spread fra Btp e Bund, che viaggia a 300 punti base contro i 304 di ieri e i 298 dell’apertura. Il rendimento del decennale italiano è al 3,53%. Sulle altre scadenze, lo spread dei titoli a cinque anni è a 284 a fronte di un Btp che rende il 2,78%, quello a due anni a 199 con rendimento 1,44%.

Borse europee

Stabilmente in rialzo nel giorno del meeting del Fondo Monetario Internazionale a Bali. I mercati mostrano di non temere il doppio tonfo di Wall Street, con un alleggerirsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina. In rialzo l’euro sul dollaro a 1,1602 a Londra.

L’Agenzia internazionale dell’energia ha tagliato le sue stime sulla domanda globale di petrolio a causa delle minacce alla crescita, avvertendo che i prezzi resteranno alti di fronte a una capacità di produzione di ‘riserva’ limitata.

Oro nero

L’Aie ha tagliato la previsione di circa 110.000 barili al giorno sia per il 2018 e il 2019, a 1,3 e 1,4 milioni rispettivamente. Pesano le ostruzioni all’offerta da parte di Paesi come il Venezuela e l’Iran. “L’energia è tornata ad essere costosa” e “costituisce una minaccia alla crescita economica”, si legge nel rapporto mensile dell’agenzia parigina.
A Londra i futures sul greggio di qualità Brent segnano +0,74% a 80,85 dollari al barile, dopo una correzione settimanale di circa il 4% al recente forte rialzo che la scorsa settimana aveva portato i prezzi a oltre 85 dollari, ai massimi di quattro anni. Il Wti scambiato a New York vale 71,61 dollari, +0,90%.

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