Rai1, domani la nuova puntata della fiction ‘I bastardi di Pizzofalcone’

Alessandro Gassman, Carolina Crescentini, Antonio Folletto, Tosca d’Aquino, tornano a interpretare i personaggi dell'amata serie in onda sulla prima rete. Rai Storia propone invece un excursus che ripercorre le origini di Taranto

Foto Mario Cartelli/LaPresse

MILANO (LaPresse) – Nuova puntata della fiction ‘I bastardi di Pizzofalcone’, in onda su Rai1 lunedì 29 ottobre alle 21.25, con Alessandro Gassman, Carolina Crescentini, Antonio Folletto, Tosca d’Aquino, Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato, Simona Tabasco, Gennaro Silvestro, Gioia Spaziani, Serena Iansiti, Luigi Petrucci, Matteo Martari.

‘I bastardi di Pizzofalcone’, la nuova puntata

Nell’episodio dal titolo Tango, il cadavere di Roberta De Angelis giace a terra in mezzo alla pista da ballo. La donna è supina, capelli sciolti e sul petto una macchia scura di sangue: un fermacapelli d’argento ha come elsa due ballerini di tango. Se ne sta piantato all’altezza del cuore. Accanto a lei, riversi sul pavimento, dei tulipani gialli e un portafiori. Come un giro di tango questa indagine scava nei meandri della passione. Ma cosa si cela dietro la passione?

Rai storia, domani a ‘Mare nostrum’ la città di Taranto

È la ‘città dei due mari’ per la sua originalissima conformazione, come un 8, con il Mar grande e un bacino più interno, il Mar piccolo: al centro, in una lingua di terra, la ‘Taranto vecchia’, ferma a più di mezzo secolo fa. È Taranto la protagonista di ‘Mare Nostrum’, in onda lunedì 29 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. È una città strana, una città che ha addirittura due mari.

Eppure spesso è stata costretta a dimenticarsene, e a volgere le spalle alla sua risorsa più preziosa. Anche se i café chantant e i teatri sono solo un ricordo sbiadito degli anni del boom, quando era forse l’unico luogo del sud ad attrarre manodopera dal settentrione, Taranto conserva ancora le tracce di un’Italia che altrove è scomparsa. E le mostra poco a poco, al visitatore che si sofferma abbastanza per andare oltre la superficie, come in un museo all’aperto che riassume le vicende, spesso amare, dell’intera nazione.

 

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