Raid americano nell’aeroporto di Baghdad: ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani

L'attacco ordinato da Trump. Sale la tensione Usa-Iran

FILE - In this Thursday, Feb. 11, 2016, file photo, Qassem Soleimani, commander of Iran's Quds Force, attends an annual rally commemorating the anniversary of the 1979 Islamic revolution, in Tehran, Iran. Iraqi TV and three Iraqi officials said Friday, Jan. 3, 2020, that Gen. Qassim Soleimani, the head of Iran’s elite Quds Force, has been killed in an airstrike at Baghdad’s international airport. (AP Photo/Ebrahim Noroozi, File)

TEHERAN – Ucciso in un raid americano il generale iraniano Qassem Soleimani. E’ accaduto nella notte presso lo scalo merci dell’aeroporto internazionale di Baghdad in Iraq. Nell’attacco sono rimaste uccise anche altre sei persone “ tra cui – ha confermato un portavoce della milizia – il principale comandante iracheno Abu Mahdi al-Muhandis”, consigliere dello stesso Soleimani.

L’azione americana ha avuto immediati contraccolpi sul prezzo del petrolio: “Il Wti è salito ai massimi degli ultimi quattro mesi, rivedendo quota 63 dollari. Il Brent avanza del 3,5%”.

Ordine di Trump

L’attacco a Quassem Solaimani alla guida della forza d’élite Quds Force e personaggio chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, è partito direttamente dal presidente americano, Donald Trump quale “deterrente – afferma il Pentagono – per futuri piani di attacco iraniani”

La nota

Eliot Engel, deputato democratico, ha criticato apertamente Trump e in una nota ha spiegato che “i parlamentari Usa non sono stati avvertiti dell’attacco ordinato dalla Casa Bianca”, e che “il raid ha avuto luogo senza alcuna notifica o consultazione con il Congresso”.

Sale la tensione

Ora si attende una dura risposta iraniana all’uccisione di Soleimani, “figura quasi leggendaria in Medio Oriente – spiegano gli analisti – capace di influenzare l’intera regione a seguito della invasione dell’Iraq guidata dagli Stati Uniti nel 2003 e della successiva occupazione”.

Soleimani, infatti, era stato l’artefice nel progressivo potenziamento militare degli Hezbollah libanesi e delle ali militari di Hamas e della Jihad islamica a Gaza. Tra l’altro aveva assunto un ruolo di primo piano anche “nella penetrazione militare iraniana in Siria”.

Dopo l’uccisione di Soleimani, il ministro della Difesa israeliano Naftali Bennett ha convocato per questa mattina una serie di consultazioni per prendere in attento esame quanto accaduto assieme al capo di Stato maggiore generale Aviv Kochavi
La risposta iraniana

“Una dura vendetta – ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei – attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani”.

E il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif ha aggiunto: “Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”.

Si tratta di un “atto di terrorismo internazionale”“Non c’è dubbio  – ha dichiarato Rouhani in una nota sul sito ufficiale del governo – che la grande nazione dell’Iran e le altre nazioni libere della regione si vendicheranno dall’orribile crimine commesso dagli americani”.

Stato di allerta

Intanto Israele ha elevato lo stato di allerta: Il primo ministro Benjamin Netanyahu, in visita istituzionale in Grecia, potrebbe rientrare in patria prima della data prevista, mentre le piste da sci del monte Hermon, al confine israeliano con Siria e Libano, sono state chiuse al pubblico.

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