ROMA – Vent’anni dopo è possibile comprendere fino in fondo i fatti di Genova? E’ la domanda che accompagna il podcast originale “Genova per tutti” online sulle piattaforme di Radio3 da lunedì 5 luglio. Cinque puntate scritte e realizzate da Mauro Pescio e Daria Corrias che – attraverso i diari, le interviste e gli incontri con chi a Genova c’era e chi no – prova a capire che cosa è successo allora, cosa è cambiato, cosa è rimasto uguale e perché. Nel 2001 Genova ospita il G8, ed è la prima volta nella storia che il dissenso e la protesta vengono incarnati da un movimento di massa che non rivendica niente per sé stesso, ma chiede giustizia per tutti. “Un altro mondo è possibile” è il più noto tra gli slogan che accompagnano quei giorni. Dal cambiamento climatico all’abolizione del debito dei paesi poveri, dall’accoglienza ai migranti alla parità di genere, dalla lotta all’omotransfobia a quella all’Aids. Temi ancora oggi al centro del dibattito planetario.
Ma il G8 di Genova è anche la morte di Carlo Giuliani, la violenta repressione delle forze dell’ordine, la vergogna della Diaz e di Bolzaneto: una ferita aperta, uno dei fatti più inquietanti della nostra storia recente. Che eredità lascia 20 anni dopo? Al di là delle sentenze della Giustizia, “Genova per tutti” cerca le risposte dopo aver raccolto quanto emerge da interviste, film, libri, giornali, inchieste e processi e dando voce a un campione significativo di persone che per motivi diversi sono stati protagonisti di quei giorni e ne diventano, ora, voce narrante. Come Arnaldo Cestaro, la più anziana vittima delle violenze della scuola Diaz; Alfonso Sabella, magistrato e allora capo degli ispettori del Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria; Nichi Vendola, nel 2001 vicepresidente della Commissione Parlamentare Antimafia e deputato di Rifondazione Comunista; Marco Bersani, fondatore di Attac Italia e uno dei portavoce del Genoa Social Forum. E ancora, Giuseppe Pericu, allora sindaco di Genova; Lavinia Botto, avvocata del Genoa Legal Forum; Lorella Pintuso e Giuliano Magni, cittadini di Genova; Giorgio Cappozzo e Federico Mello, oggi giornalisti e allora manifestanti; ed Enrica Bartesaghi, madre di Sara, una vittima delle violenze della Diaz prima e di Bolzaneto poi.
“Alla prescrizione dei reati, alle archiviazioni e alle condanne – dicono gli autori – non corrisponde una prescrizione del sentimento.
Genova 2001 ha piegato gli spiriti più dei corpi, ha spazzato via un intero movimento nato dal basso segnando una generazione: in quei pochi giorni la vita democratica del nostro Paese ha vissuto uno strappo che ancora non si è rimarginato”.
Il podcast è stato reso possibile anche dal supporto e dai materiali forniti dall’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S. Stefano e dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma.
La supervisione e le ricerche d’archivio sono di Fabiana Carobolante e Giulia Nucci, le musiche di Pino Zingarelli. Tecnici di sala Andrea Luchetti e Fiore Liborio, tecnici del suono Massimo Lamioni e Alfredo Morana.
(LaPresse)