Recovery, i sindacati bocciano De Luca: “Bonavitacola non mantiene la parola”

Cgil, Cisl e Uil denunciano poca trasparenza e assenza di coinvolgimento nella stesura dei progetti del Pnrr. La ‘Triplice’ all’attacco su tutto il fronte: “Silenzio sulle crisi aziendali, ritardi negli accordi per la Sanità”

NAPOLI – In Campania si consuma l’ennesimo strappo tra la Regione e i sindacati. I rapporti tra il governatore Vincenzo De Luca e la Triplice sono sempre stati molto complessi, il dialogo non è mai stato né sereno né continua. Ma questa volta la misura è colma e Cgil, Cisl e Uil andranno fino in fondo. I sindacati non hanno accettato l’improvvisa presentazione del piano di spesa del Recovery fund in Campania presentato dal governatore solo la scorsa settimana.

Dopo un primo momento di sostanziale smarrimento, e dopo la presa visione delle circa 95 pagine di cui si sostanzia il documento prodotto dalla giunta regionale, le parti sociali non hanno potuto che aprire un confronto-scontro con Palazzo Santa Lucia e con il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola, deputato (di solito) a dialogare e discutere con la Triplice.

“Ancora una volta abbiamo dovuto apprendere in via indiretta la notizia della predisposizione da parte da parte dell’amministrazione dell’invio al Governo di un documento di sintesi delle priorità progettuali da sviluppare nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, spiegano il segretario regionale della Cgil Nicola Ricci, della Cisl Doriana Buonavita e della Uil Giovanni Sgambati. Insomma, i sindacati non sono stati minimamente coinvolti. Nonostante il premier Mario Draghi, invece, prima di inviare il Pnrr a Bruxelles avesse più volte incontrato le parti sociali. Con le quali, occorre ricordarlo, il governo non va poi così d’accordo ed anzi i toni spesso si alzano. In Campania De Luca ha fatto di più: li ha ignorati, così come ha ignorato completamente i partiti e il consiglio regionale.

“Ciò nonostante le sue (di Bonavitacola, ndr) ripetute rassicurazioni sulla preventiva condivisione con noi, da Lei ribadite, a seguito delle nostre ripetute richieste, in occasione di tutti gli incontri tematici svolti finora”, incalzano Cgil, Cisl e Uil nei confronti del vicepresidente campano. I sindacalisti, poi, ampliano il discorso e colgono l’occasione per lanciare altri affondi nei confronti di Palzzo Santa Lucia. “A questa grave carenza di dialogo si aggiungono i ritardi nella convocazione del Tavolo tematico sulla Sanità per la condivisione dell’accordo che la Regione avrebbe dovuto predisporre (atteso per la scorsa settimana), la mancata prosecuzione del confronto sulle Aree di crisi complessa e l’incancrenirsi di situazioni di crisi aziendali diffuse sul territorio”, aggiungono ancora.

Le parti sociali, poi, ventilano l’ipotesi di un “dovuto adempimento formale”, ovvero di una mobilitazione se non dello sciopero, e chiedono “un immediato incontro volto a discutere nel merito” del piano per il Recovery e “provare a dipanare tutti i nodi irrisolti”.

Insomma, Cgil, Cisl e Uil hanno affermato quello che serpeggia anche tra diversi partiti, compreso il Pd. Resta ora da capire ciò che accadrà. Si ventila l’ipotesi dell’istituzione di una Cabina di regia per la spessa e il controllo dei fondi del Recovery destinati alla Campania, ma spesso e volentieri questi tavoli lasciano il tempo che trovano, sempre che venga istituito il comitato.

Cgil, Cisl e Uil, infine, hanno denunciato anche un quadro desolante sul fronte delle crisi aziendali, pubbliche o private che siano. Siamo di fronte ad un’emergenza? Il governatore e la giunta regionale dovrebbero fornire delle risposte. Almeno ogni tanto.

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