ROMA – Dalla provincia di Lucca, dove è stato invitato alla festa del Fatto Quotidiano, il vicepremier Luigi Di Maio ha fatto il punto sull’attessissimo reddito di cittadinanza. “Nel 2019 deve partire – ha sentenziato – e nella legge di bilancio di fine anno dobbiamo mettere le coperture. La domanda interna si può creare se dai la possibilità di reiserirsi a chi, e sono 5 milioni, è sotto la soglia dell’autosufficienza”.
“Non sono soldi per stare sul divano. Spread? Non ci interessa”
“Non voglio dare soldi alle persone per starsene sul divano a fare niente – ha specificato -. Se io ti do un reddito tu ti prendi i tuoi impegni, come lavorare otto ore per il tuo comune, perché ti devi formare”. Nemmeno lo spread vicino ai 300 punti base sembra preoccupare il ministro del Lavoro. “Dobbiamo scegliere tra il giudizio di un’agenzia di rating o gli interessi dei cittadini. Ma non possiamo pensare di stare dietro ai giudizi di un’agenzia ma poi pugnalare alle spalle gli italiani. Per ascoltare quelle agenzie negli anni si sono fatti jobs act, legge Fornero e piaceri alle banche”, ha aggiunto Di Maio.
Massima trasparenza nei rapporti con la Lega
“Quando nel Governo noi e la Lega non andiamo d’accordo ce lo diciamo”, ha detto Di Maio. “Ormai ci conosciamo, abbiamo un contratto di governo e siamo convinti che qualcosa di buono da fare per l’Italia in quel contratto ci sia”. Poi il ritorno sul reddito: “Nella legge di bilancio di fine anno dobbiamo mettere le coperture – ripete –. La domanda interna si può creare se dai la possibilità di reiserirsi a chi, e sono 5 milioni, è sotto la soglia dell’autosufficienza”.