ROMA – L’ex terrorista Federica Saraceni starebbe percependo dai domiciliari il reddito di cittadinanza: scattano le polemiche per il sussidio che arriverebbe alla brigatista condannata a 21 anni e mezzo per l’omicidio di Massimo D’Antona.
Dura la reazione della vedova Olga D’Antona alla notizia: “Ho provato un grande senso d’ingiustizia. Non sempre quello che è legale è anche giusto. L’ingiustizia non la subisco solo io. La subiscono tutti i cittadini italiani. La norma va rivista. E’ giusto che il reddito sia concesso a chi ha esaurito la propria condanna e si è ravveduto, ma non è questo il caso”. La vicenda è al vaglio degli uffici del Ministero del Lavoro che, di concerto con il Ministero della Giustizia e l’Inps, stanno procedendo al fine di verificare se ci siano o meno anomalie.
Il presidente dell’Inps Tridico: “Un caso ripugnante”. Madia: “Modificare la legge”
“Questo è un caso effettivamente ripugnante” ha dichiarato il presidente dell’Istituto Previdenziale Tridico sul caso ‘Saraceni’. “Metterei una norma assoluta per cui chi ha commesso atti di questo tipo non dovrebbe avere diritto a nessun tipo di sostegno. Questo dovrebbe prevedere la legge. Ma bisogna parlare anche degli altri eventuali strumenti di sostegno al reddito che questa signora può ricevere” ha dichiarato. Interviene anche la deputata del Pd Marianna Madia.
“Un caso che rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire” sono le sue parole. Dura la reazione di Matteo Salvini della Lega: “O la chiariscono o la ritirano. O fermiamo i lavori in parlamento”.
I sindacati Il sindacato di polizia: “Lo Stato deve pensare alle vittime, non ai carnefici”
un problema etico e morale per il segretario generale del sindacato di polizia Sap Stefano Paoloni. “Come abbiamo protestato in piazza quando Sergio D’Elia è stato nominato alla Camera dei Deputati, raccogliendo migliaia di firme, così dissentiamo con il reddito di cittadinanza a una ex brigatista” ha dichiarato. Dello stesso parere anche il segretario generale dell’Fps Polizia di Stato Valter Mazzetti: “Lo Stato trova i soldi per sostenere una terrorista condannata per omicidio e non sta neanche in carcere, ma a casa ai domiciliari”.