ROMA – Il reddito di cittadinanza sta per partire e se al momento la certezza è rappresentata dallo start che avverrà il 6 marzo, tutto il resto è ancora un grande punto interrogativo. Per evitare disordini, Poste italiane ha chiesto un presidio delle forze dell’ordine di fronte agli uffici postali, una soluzione che si sta valutando ma che non ha avuto ancora risposta.
I dubbi sulla gestione delle domande del reddito di cittadinanza
Il problema è rappresentato dal modo in cui le domande presentate verranno trattate. C’è chi ha optato per il ‘Sette gruppi in sette giorni’ che non è il titolo di un film, ma il contenuto di un cartello dell’ufficio postale in via Caffaro a Roma.
Una precisa disposizione dell’azienda che, tuttavia, non sembrerebbe essere stata seguita da tutti gli oltre 12mila uffici postali sparsi in tutta Italia. I dubbi infatti restano. Perché percorrendo le strade romane quel cartello in alcuni casi è stato tolto, in altri mai esposto: “Non sappiamo se sarà davvero così oppure no – hanno spiegato allo sportello – ma in ogni caso metteremo un numeretto elimina code dedicato”.
Un elemento questo che, però, dall’azienda non viene confermato. Perché rappresenterebbe l’identificazione dei richiedenti il reddito di cittadinanza che è una condizione che si vuole assolutamente evitare.
Potrebbe arrivare il supporto delle forze dell’ordine
Difficile dunque sapere come le varie sedi si muoveranno. Quel che è certo, come detto, è che l’azienda, seppur non ufficialmente, ha chiesto al ministero dell’Interno se nei primi giorni in cui saranno ricevute le domande sarà possibile avere qualche agente davanti agli uffici postali. Per il momento nessuna risposta anche se la presenza delle forze dell’ordine non è assolutamente esclusa. Intanto governo e Inps stanno premendo sull’acceleratore per chiudere la convenzione che renderà i CAF operativi in questo senso. Una manovra quasi d’urgenza che consentirà agli sportelli postali di evitare un sovraffollamento che genererebbe soltanto un ingestibile caos. Intanto le file, quelle virtuali, sono già lunghissime.