Reggio Calabria, rimborsi fiscali fittizi: frode da 2 milioni, 355 denunce

Guardia di Finanza
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Reggio Calabria (LaPresse) – I finanzieri del gruppo di Locri hanno accertato, al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine, una truffa aggravata di rimborsi fiscali fittizi. Ai danni dell’Erario era perpetrata, nelle località di Africo, Platì, San Luca e Bovalino, da sei responsabili periferici di Caf – Centri di assistenza fiscale – e 355 contribuenti. Mediante la predisposizione e trasmissione di dichiarazioni fiscali (ordinarie e integrative) contenenti dati non veritieri con un danno alle casse dello Stato per circa due milioni di euro. Obiettivo del servizio delle Fiamme gialle, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate di Reggio Calabria, il controllo dei modelli dichiarativi (730/2017), con Inps come sostituto d’imposta, per verificare la corretta percezione di rimborsi fiscali da parte dei contribuenti.

L’esame delle posizioni fiscali controllate ha consentito di rilevare un sistema fraudolento. Era finalizzato all’indebito percepimento anche di doppi rimborsi Irpef per importi minimamente inferiori alla soglia prevista per il controllo preventivo della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle Entrate, fissata in 4.000 euro. Nel corso delle indagini è emerso, inoltre, come diversi soggetti coinvolti abbiano indebitamente richiesto e ottenuto rimborsi fiscali relativi a ingenti crediti non giustificati. Nella maggior parte dei casi, per la modesta situazione reddituale derivante quasi sempre da contratti di lavoro a tempo determinato.

Sistema ramificato in terra calabra

Le Fiamme gialle hanno anche effettuato sul conto di tutti le persone coinvolte accertamenti economico-patrimoniali. Constatando, in alcuni casi, il possesso di beni mobili di lusso e immobili di pregio a fronte di una modesta situazione reddituale.

Le indagini si sono concluse con il deferimento all’autorità giudiziaria di sei responsabili periferici di Centri di assistenza fiscale e 355 persone. Con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Erario e la falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico.

“Il risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della guardia di finanza nel contrasto degli illeciti commessi nel settore della spesa pubblica. Ed a tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla guardia di finanza. Soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria”, si legge in una nota.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome