Reggio Emilia, carabinieri arrestano lo ‘specialista’ dei bancomat

Danneggiavano le postazioni ATM inserivano carte di credito e bancomat clonati rubando soldi estratti dagli erogatori di banconote e monete. Migliaia di euro di bottino ogni giorno, per mesi, con una rapida serie di colpi.

Foto LaPresse Tiziano Manzoni
Roma, 4 nov. (LaPresse) – Fino a 26 colpi in un giorno. E’ il ‘curriculum’ del 34enne rumeno residente a Reggio Emilia, facente parte di una banda che ha seminato il panico tra banche e uffici postali di mezzo Lombardia. Danneggiavano le postazioni ATM inserivano carte di credito e bancomat clonati rubando soldi estratti dagli erogatori di banconote e monete. Migliaia di euro di bottino ogni giorno, per mesi, con una rapida serie di colpi. Dalle analisi condotte dai carabinieri, ad esempio, in meno di un giorno (nell’aprile del 2013) i tre sono riusciti a compiere ben 26 infrazioni di bancomat di altrettante banche ed uffici postali lombardi, accumulando circa 5.000 euro. Le indagini sono quindi andate a ritroso arrivando a trovare manomissioni di bancomat risalenti sino a 2 mesi prima. In totale i tre rumeni, stando alle indagini, sono riusciti a rubare circa 50.000 euro.

dunque

Per questi fatti, risalenti al 2013, il 34enne residente a Reggio Emilia è stato condannato nel settembre del 2015 a 4 anni e 8 mesi di reclusione dal Tribunale di Monza. Sentenza di condanna che è andata ad aggiungersi a quella di mesi 9 comminatagli nel 2007 dal tribunale di Reggio Emilia per un furto a Cavriago. Le due sentenze divenute esecutive hanno visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura brianzola emettere il provvedimento di pene concorrenti. Dovendo il 34enne scontare complessivamente (sottratto il perdo pre-sofferto) 5 anni e 2 mesi e 11 giorni di reclusione. Il provvedimento è quindi giunto ai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce, nel cui territorio lo specialista dei bancomat risiede. Questi dopo averlo rintracciato lo dichiaravano in arresto in esecuzione dell’ordine di carcerazione. Al termine delle formalità di rito l’uomo è stato condotto in carcere.

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