MILANO – “Il 10 giugno sono a Malpensa. Torno e spiego tutto ai carabinieri. Mia figlia è viva, l’ho sentita l’altro ieri, è in Belgio”. Lo ha detto a ‘Il Resto del Carlino’ Shabbar Abbas, il padre di Saman, la diciottenne pachistana sparita nel nulla da quasi un mese a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Secondo gli inquirenti, la ragazza sarebbe stata uccisa e sepolta dai parenti (padre, zio e due cugini) nei campi dietro casa. Perché aveva rifiutato un matrimonio combinato. Il padre è uno dei cinque indagati nell’inchiesta aperta con l’accusa di omicidio.
Le ricerche del corpo di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane residente a Novellara (Reggio Emilia) di cui non si hanno più notizie da settimane, riprenderanno in mattinata, nell’area circostante l’abitazione della famiglia. Con l’ausilio dei vigili del fuoco del comando provinciale della città emiliana, oggi saranno scandagliati anche altri canali che sono stati svuotati ieri.
Intanto, in base a quanto ricostruito dall’indagine condotta dal Nucleo investigativo e dalla compagnia di Guastalla, nelle ultime ore è stato possibile riconoscere due cugini della ragazza, grazie all’esame delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, che il 29 aprile avrebbero ripreso i familiari uscire da un capannone con degli attrezzi da lavoro, forse utilizzati per preparare una buca. Al momento, le persone iscritte al registro degli indagati sono i genitori, uno zio e due cugini della ragazza. Uno di questi è stato arrestato ieri in Francia, a Nimes: è ritenuto responsabile, in concorso, dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della ragazza.
(LaPresse)