“Abbiamo bisogno della cultura: la pandemia ce lo ha confermato”

Intervista ad Andrea D’Alessio, live il 6 giugno alla Corte dell’Arte

di Angela Garofalo

NAPOLI – Andrea D’Alessio domenica 6 giugno sarà live alla Corte dell’Arte di FoquSounda Napoli.
Ripartono i live nei luoghi d’arte. Il ritorno alla normalità tanto desiderata sembra essere sempre più reale ed attuale. Con le dovute precauzioni, senz’altro ci avviamo ad un rinascere dello spirito, dove convivialità e arte sono elementi indivisibili.

A tal proposito, la rassegna “FoquSound 2021” presso la Corte dell’Arte di via Portacarrese a Montecalvario, nell’elegante chiostro cinquecentesco dell’ex Istituto Montecalvario, riapre la sua splendida corte con eventi artistici e culturali. All’interno una Galleria d’Arte Contemporanea, la prima Biblioteca di Quartiere, un Cinema con 200 posti e poi: bar, ristorante, pizzeria e spazi per meeting. Fruire – nell’accezione contemporanea – i luoghi storici dove fusione e complementarietà sono la ricetta vincente quale, quella adottata di FoquSound nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Da sabato 5 giugno con inizio concerti alle 19.30 e la domenica alle 14 -ultimo appuntamento il 27 giugno-, tanti artisti della scena campana si esibiranno sul palco con esibizioni live. Domenica 6 giugno sarà il momento del giovane artista Andrea D’Alessio.

Classe ’91, napoletano di nascita, Andrea studia chimica e tecnologie farmaceutiche, appassionato di rugby, impara a suonare il pianoforte da autodidatta. Ama da sempre la musica, partecipa a concorsi come beat boxer (colui che riproduce i suoni di una batteria e altri strumenti, attraverso l’utilizzo della bocca e della voce, ndr).

Ne 2013 approda al talent show “X Factor” concorre nella squadra capitanata da Morgan e arriva in semifinale; da allora, non ha mai smesso di fare musica avanzando nel suo percorso di studio e ricerca sulle infinite potenzialità della sua voce. Caratteristica che molti hanno scoperto grazie al talent, e da allora lo seguono sui suoi canali social dove pubblica anche rivisitazioni di pezzi famosi. Peculiarità che gli ha permesso di collezionare importanti collaborazioni con artisti, quali: Mario Biondi, Arisa, 99Posse, Clementino, Ensi, Giuliano Sangiorgi, Ty1, Reset, Ntò.

A luglio2019 lo vediamo calcare l’immenso palco creato ad hoc per le Universiadi nello stadio San Paolo di Napoli mentre, come singoli, ha all’attivo le seguenti pubblicazioni: ‘Venerdì’, ‘Goodbye’, ‘Chi per un sogno no mente’, ‘Un altro mondo’.

Domenica 6 giugno sarai a cantare dal vivo a FoquSound: dopo quando tempo torni su un palco e cosa farai ascoltare al pubblico che, come te, torna in presenza e vuole ascoltare un live indimenticabile?
Tornerò su un palco dopo un anno e tre mesi. Sarà come rivivere un po’ la prima volta, sono davvero emozionato. È da tanto che non mi esibisco e non vedo l’ora di riprovare quel brivido che solo un’esibizione dal vivo può regalare. Ripercorrerò la mia storia musicale, partendo dalla mia Napoli fino ad arrivare alle mie origini, quelle del “beat box”. Ci saranno cover e pezzi miei, tutti eseguiti con la mia amica fedele “loop station”.
In un tuo post parli della timidezza che a lungo ti ha frenato dal cantare pur sapendo che la voce sarebbe stata la tua strada: quando cambia questo stato di cose, con X-Factor?
Sinceramente né prima né dopo. X-Factor mi ha dato una grande mano, ma non da questo punto di vista. È un po’ come buttare in acqua un bambino che non sa nuotare, l’istinto farà la sua parte per quanto possibile, ma solo con l’approccio migliore si acquisisce consapevolezza di sé stessi e si superano insicurezze e timidezza.
Hai collaborato con artisti di spicco come il grande Renato Zero; ad oggi, chi ti ha segnato di più artisticamente?
Ho avuto l’onore e il piacere di collaborare con tantissimi artisti, da Arisa a Renato Zero, passando per Giuliano Sangiorgi. Hanno contribuito tutti alla mia crescita, ma quello che ho sentito e sento più vicino a me anche da altri punti di vista è Mario Biondi.
Progetti in corso: a cosa stai lavorando?
Tanti, tra questi sicuramente quello di portare in giro la mia musica. Questo periodo di chiusura è stato per me una grande occasione di riflessione su me stesso e su quello a cui ambisco. Ho bisogno di fare musica, ho bisogno di viverla e soprattutto di condividerla.
Indimenticabile quel 3 luglio 2019 al San Paolo – ora stadio Maradona per le Universiadi: ci fai rivivere attraverso i tuoi ricordi?
Rientra sicuramente tra le più belle esperienze di sempre. Il San Paolo vuoto fa un effetto davvero incredibile ma pieno vi posso assicurare che è emozione pura. Non credo di aver provato mai tanta adrenalina. Durante le prove, durante l’esibizione e subito dopo. Non capita tutti i giorni di esibirsi davanti a migliaia e migliaia di persone, specialmente in occasione di un evento di una tale risonanza culturale. Abbiamo bisogno di cultura e abbiamo bisogno di celebrarla, ora più che mai: la pandemia ce l’ha insegnato fin troppo bene.

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