REGGIO EMILIA (LaPresse) – Reggio Emilia, truffatore si spaccia per carabiniere: denunciato. Oltre ai classici espedienti dei vari truffatori che si annidano nella rete (inserzione esca, numero di telefono per concludere la trattativa e una carta prepagata dove ricevere i soldi) un 55enne tarantino ha alzato l’asticella del livello di astuzia. Traendo in inganno svariate persone in tutt’Italia. Che raggirava, spacciandosi carabiniere, con vendite fantasma online di smartphone.
Reggia Emilia, l’uomo riferiva di essere un carabiniere
L’uomo infatti per assicurarsi il profitto della falsa vendita riferiva di essere un carabiniere. Con l’intento riuscito di rafforzare nella vittima la fiducia per l’invio del danaro. Quale profitto della vendita di smartphone che poi non spediva. Per rendere più credibile la messinscena aveva associato al profilo WhatsApp. Dove veniva intavolata la trattativa di vendita, la foto di un carabiniere.
Bloccato un 55enne di Taranto
A scoprirlo i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza (Reggio Emilia). Che grazie a mirate indagini telematiche hanno identificato il truffatore in un 55enne tarantino. Con a carico una sfilza di analoghi precedenti. Denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. Per i reati di truffa e usurpazione di titoli. La vittima, un 20enne abitante a San Polo d’Enza, con l’intento di regalarsi uno smartphone ha risposto ad un annuncio su un sito di e-commerce trattando l’acquisto del pezzo messo in vendita a 300 euro. Dopo aver concordato modalità di pagamento e spedizione dell’oggetto acquistato ha provveduto a versare il dovuto nella postepay fornitagli dal venditore spacciatosi appunto per un carabiniere.
Dopo la denuncia presentata all’Arma
Con il passare del tempo non vedendosi recapitarsi l’oggetto e non riuscendo più a contattare il venditore l’uomo nel sospetto di essere vittima di una truffa si è presentato ai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza materializzando di essere stato truffato in quanto con il nome e cognome fornito dal truffatore non risultava esistere alcun carabiniere. Dopo una serie di riscontri tra la mail associata all’inserzione esca, l’IP del computer utilizzato per l’annuncio e la carta prepagata dove erano confluiti i soldi, i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sull’odierno indagato nei cui confronti venivano acquisiti una serie di incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine ai reati in premessa per le cui ipotesi veniva quindi denunciato.
Un 25enne nei guai per concorso
Nei guai per concorso negli stessi reati è finito anche un 25enne tarantino risultato intestatario dell’utenza telefonica utilizzata dal truffatore. Ad incastrare in maniera incontrovertibile i due truffatori anche le telecamere delle poste dove i due si sono recati per prelevare i soldi versati dalla vittima nella postepay in uso ai due indagati.