MILANO – Un falso avvocato e un sedicente maresciallo che telefonando a persone anziane chiedono soldi e preziosi per pagare la cauzione a seguito del fermo di figli o nipoti delle vittime. Responsabili di inesistenti incidenti stradali. Sono sei i colpi sventati in due ore nella provincia di Reggio Emilia. Da altrettante vittime che hanno chiamato i veri carabinieri. Nel mirino 6 donne anziane, tra gli 80 e i 90 anni, tutte abitanti tra Novellara e Fabbrico. Che non sono cadute nel raggiro in due ore, chiamando il 112. Nell’intera zona è scattata la caccia ai truffatori. Indagano i carabinieri.
A febbraio sgominata un’associazione a delinquere che compiva furti in tutta Italia
ROMA – Truffavano anziani in tutta Italia. Con telefonate e incontri, si spacciavano per avvocati e forze dell’ordine per derubare la vittima di turno. Spesso convincendola che un suo familiare era in pericolo e aveva immediato bisogno di denaro. I carabinieri di Reggio Emilia hanno scoperto una presunta associazione a delinquere. Alla quale vengono attribuiti un centinaio di colpi messi a segno in tutta Italia. Per un giro di affari da mezzo milione di euro. Trentuno le persone indagate, una delle quali finita in manette. Associazione a delinquere, estorsione, truffa, furto e circonvenzione di incapaci, violenza privata i reati ipotizzati nel fascicolo della procura.
“La loro Bibbia era le pagine bianche – scrivono gli inquirenti – dove avevano cura di trovare nomi propri di persona. Che si usavano generalmente nel primo 900 per avere la certezza di contattare persone anziane a cui, spacciandosi per carabinieri, avvocati o agenti di società assicurative, rappresentavano un grave sinistro stradale. Coinvolgendo con parole un loro parente (generalmente figlio o nipote) e chiedendo i soldi per risolvere i guai”.
(LaPresse)