Renzi non si accorge che il Pd è a pezzi e pensa a Macron e Tsipras per evitare il ‘collasso’ alle Europee

L'ex premier spera, in questo modo, di fermare i sovranisti

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Matteo Renzi

ROMA – Le elezioni europee si avvicinano e il Pd continua a navigare in acque poco tranquille, dopo la deriva c’è solo il fondo. L’ex segretario Matteo Renzi pensa alla strategia migliore per tentare la risalita, quella del partito più che quella del partito e punta su un’alleanza con il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro greco Alexis Tsipras.

I puntini sulle i

Renzi, nel tentativo di sminuire l’ascesa del vicepremier Matteo Salvini tiene a precisare alcune cose. “Il leader europeo di questo schieramento sovranista piaccia o non piaccia, non è Salvini ma Victor Orban – sottolinea – il primo ministro ungherese. Salvini sta lasciando piano piano la sua tradizionale compagnia di giro, a cominciare dalla Le Pen e da AFD, per farsi coinvolgere dai popolari europei che si stanno spostando a destra. Con questa operazione punta a inglobare anche Forza Italia. E’ un disegno preciso, un trasformismo 2.0, ma il leader di questa Europa è Orban”. Dettagli se si considera che Salvini, nei mesi di governo pentaleghista e stando agli ultimi sondaggi, ha portato la Lega al 32% mentre il Pd non supera il 17%. Per i dem è tutto fermo alle Politiche del 4 marzo scorso.

L’invettiva anti sovranista

L’ex premier spera in un’alleanza che alle Europee possa arrestare l’avanzata dei ‘populisti sovranisti’. “Parliamo dello stesso Orban che quando ero premier io volevo sanzionare perché non ci aiutava sui migranti – ricorda –. L’esatto opposto dell’Europa di De Gasperi e Adenauer. L’alleanza da Macron a Tsipras passando per i socialisti europei è quello che serve come risposta. Ma serve una campagna elettorale in cui l’Europa mostri le emozioni e l’anima – frasi già dette e ridette, che dovrebbero rievocare i discorsi dei leader da ‘sogno americano’, ma che suonano come una litania più che come un concetto credibile – non solo le regole e la burocrazia. Perché l’Europa ci ha regalato pace e benessere, ma ha bisogno di nuovo slancio sul futuro”.

Quale Pd in Europa

Come Renzi speri di poter contare in Europa è un mistero, almeno al momento, considerato che il Pd ha davanti a sé appuntamenti importanti come il congresso nazionale da cui potrebbe uscire totalmente cambiato, come sperano gli ottimisti, o totalmente distrutto a causa della guerra tra capibastone, l’ex segretario in primis, come sostengono i realisti. Prima di pensare alle Europee e alle strategie per vincerle, c’è un partito da ricostruire, ma Renzi sembra non volerlo accettare.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome