NAPOLI – Il clan Di Lauro è ancora in piedi. Nonostante gli arresti eccellenti degli ultimi anni e la sanguinosa faida durata un decennio dagli inizi degli anni 2000, la cosca fondata da ‘Ciruzzo o’ milionario’ è ancora attiva sul territorio di Secondigliano. Secondo le informazioni in possesso degli investigatori, pare che adesso a detenere le redini del gruppo criminale sia Vincenzo Di Lauro, uno dei figli del boss Paolo. Pare che il potere sia passato a ‘F2’ dopo la cattura di Marco Di Lauro dopo 14 anni di latitanza. ‘F4’ venne arrestato nel marzo del 2018. Da allora è il fratello Vincenzo a portare avanti il business della famiglia.
Cani sciolti ‘emarginati’
Negli anni il clan ha cercato di diversificare gli investimenti, cercando anche di introdursi nell’Alta Finanza. Tuttavia, i Di Lauro sono sempre stati specializzati nel traffico di stupefacenti. Secondo i ben informati, ‘F2’ avrebbe riaperto tutte le piazze di spaccio della famiglia tra Secondigliano e Scampia, costringendo i cani sciolti a rivolgersi ad altre zone per smerciare le sostanze illecite. Agguati e pestaggi per chi non ubbidiva al volere della cosca. Per evitare la condanna a morte, molti pusher hanno trasferito i loro affari nei Comuni a Nord di Napoli. E’ quanto risulta alle forze dell’ordine ed è quanto confermano gli arresti effettuati negli ultimi mesi a pochi chilometri da Secondigliano.
I fasti lontani
Per i Di Lauro, però, i fasti di un tempo sono lontani. Prima che scoppiasse la faida di camorra, il sodalizio criminale fondato da Paolo Di Lauro aveva il controllo del quartiere e delle Vele di Scampia. Negli anni, però, il clan ha dovuto cedere porzioni di territorio agli Scissionisti e ha dovuto sottostare al patto di non belligeranza avanzato dall’Alleanza di Secondigliano. I Contini, i Licciardi e i Mallardo voglio che al momento Miano resti ancora senza padrone. Ai Di Lauro quelle piazze della periferia Nord avrebbero fatto comodo. Ma la cosca ha dovuto rinviare l’assalto. Nel frattempo la cosca si è concentrata sull’apertura dei punti vendita tra Secondigliano e Scampia sotto la regia di Vincenzo arrestato e scarcerato nel giro di pochi giorni a fine marzo. Contro di lui non sono stati trovati elementi a sufficienza per associarlo a vecchi delitti avvenuti durante la faida di 20 anni fa.
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