ROMA (LaPresse) – Allarme rifiuti in Campania. “Il Movimento 5 Stelle come da ‘Contratto di Governo’ punta su legalità, raccolta differenziata porta a porta, impianti di riciclo e recupero materia. E’ la Camorra come ricordano le inchieste a puntare alla costruzione d’inceneritori”. Lo dichiara Iolanda Di Stasio, parlamentare campana del Movimento 5 Stelle della Commissione Giustizia.
La mano della camorra nella gestione dei rifiuti
“Come rivelano diverse inchieste, la camorra si è sempre interessata della gestione rifiuti inclusa la costruzione d’inceneritori. Nel gennaio 2016 il pentito del clan Mallardo, Giuliano Pirozzi parlando nel processo di camorra a carico di Michele Di Nardo e Raffaele Mallardo, rivelò che la cosca giuglianese aveva puntato i suoi interessi sulla costruzione dell’inceneritore di rifiuti a Giugliano” spiega Di Stasio.
La situazione in Campania
“No, non sono gli inceneritori quelli che mancano alla Campania. Purtroppo, ne abbiamo già uno enorme ad Acerra. Non sono i rifiuti domestici ad aver fatto della nostra terra la “Terra dei Fuochi”. Per troppi anni questa regione è stata la discarica illegale di rifiuti industriali da tutta Italia. Un inceneritore per provincia equivarrebbe a darci il colpo di grazia. Tra l’altro la Campania secondo gli ultimi dati, già un anno fa era al 51,6% di raccolta differenziata di rifiuti urbani, prima regione del Sud. E in linea con la media italiana (52%)”.
La parlamentare del M5S punta sulla differenziata
“Non ha nemmeno senso dal punto di vista industriale costruire queste macchine che distruggono materia, salute, ambiente e denaro pubblico. Dobbiamo sviluppare in ogni Comune campano: piani riduzione rifiuti, la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale, impianti di riciclo, recupero materia, riutilizzo, compostaggio. Altro che inceneritori” continua Di Stasio.
Il contratto di governo e gli obiettivi da raggiungere
“Della costruzione di nuovi inceneritori non c’è traccia nel Contratto di Governo. Inutile neanche parlarne. C’è invece cito da pagina 11: “una crescente percentuale di prodotto riciclato e una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica e incenerimento” e “il graduale superamento di questi impianti adottando metodi tecnologicamente avanzati e alternativi”.
“C’è lo sviluppo dell’economia circolare, della riduzione dei rifiuti, del riciclo , del riutilizzo, c’è l’encomiabile lavoro del ministro Costa per rispondere al ritardo di molti Comuni sul ciclo dei rifiuti. Ci sono programmi concreti affinché i rifiuti, anzi meglio chiamarli materiali post-consumo, diventino una risorsa e non un peso insostenibile per la nostra salute e le nostre tasche. Affinché questo avvenga bisogna ricorrere ad una gestione virtuosa e innovativa, non a metodi fallibili, obsoleti, anti economici come gli inceneritori” conclude Di Stasio.