La deputata prova a difendersi, ma i 5 Stelle riprendono le parole del vicepremier Di Maio: “Espulsione doverosa”
ROMA – Non c’è pace per il Movimento Cinque Stelle. Tav e legittima difesa mettono a dura prova la resistenza al governo dell’ormai partito pentastellato, e a rincarare la dose di dispiaceri ci si mette pure il caso Giulia Sarti. La deputata grillina è stata investita dallo scandalo Rimborsopoli per non aver restituito, come promesso da tutti i membri del M5S, metà del suo stipendio. La Sarti non era l’unica furbetta: con lei anche diversi altri deputati. Ma è stata solo la deputata a finire nell’occhio del ciclone per aver incolpato del suo presunto illecito giro di denaro il suo ex compagno.
Rimborsopoli, Giulia Sarti: “Non mi dimetto”
La Sarti, dopo aver lasciato il ruolo di presidente della commissione Giustizia della Camera, annuncia di non avere alcuna intenzione di lasciare i 5 stelle per passare al gruppo misto. “Non mi dimetto, non c’è motivo, non ho fatto niente“. Non la pensano allo stesso modo tutti i 5 Stelle, che replicano con una nota che riprende le parole pronunciate dal capo politico Luigi Di Maio a caldo, quando lo scandalo Rimborsopoli era appena scoppiato: “L’espulsione di Giulia Sarti è doverosa“.
Fonti dei vertici del M5S ricordano dunque che “nei confronti della deputata M5S si è avviato il procedimento disciplinare davanti al collegio dei probiviri e si attende l’esito“.
“Non lascio il M5S, io l’ho fatto nascere”
Giulia Sarti, dal canto suo, prova disperatamente a difendere la sua posizione. “Confido di rimanere nel Movimento perché non ho fatto assolutamente niente. Io non lascio il M5s, io l’ho fatto nascere“, ha detto. Nessuna intenzione nemmeno di chiedere un incontro con il vicepremier Di Maio. “Non c’è bisogno, c’è un procedimento in corso davanti ai probiviri“, spiega.
Al posto della Sarti, eletta alla presidenza della commissione Giustizia Francesca Businarolo
Intanto al posto della Sarti alla presidenza della commissione Giustizia è stata eletta Francesca Businarolo. Di origini padovane, la Businarolo vince con 24 voti (quelli di Lega e M5s). E’ al suo secondo mandato parlamentare, essendo entrata nei cinque stelle nell’aprile 2009. “Sono onorata di questo nuovo incarico che porterò avanti con il massimo impegno. Ringrazio la collega Giulia Sarti per il lavoro svolto da sempre con la massima dedizione. Penso subito però a tutto quello che ci aspetta, a quanto c’è ancora da fare: uno dei provvedimenti più importanti, che sento particolarmente come donna e come parlamentare è la proposta di legge sulla violenza di genere“, le sue prime dichiarazioni dopo l’elezione.